Saype intervistato da Bonino, Demurtas e Mammina della 5E

33,3PERIODICO

INTERVISTA A SAYPE DI ALICE MAMMINA, JACOPO DEMURTAS E MARIA BONINO.

“Puisse mon travail porter un pierre à l’êdifice d’un monde plus juste…”

                                                                                                                           SAYPE

“Possa il mio lavoro portare una pietra per la costruzione di un mondo più giusto…”

Giacca nera, maglietta bordeaux, jeans scuri e un sorriso costante con l’obiettivo di “abbattere i muri” con la sua land-art che prende vita.

Il 15 febbraio 2020, davanti al duomo di Torino abbiamo intervistato l’artista Saype. Avendo constatato la sua presenza nella città, grazie ad una foto postata sul suo profilo instagram e dopo aver conversato, siamo giunti a proporgli un incontro informale.

                               ~~

Jacopo: Perchè stai lavorando proprio a Torino?

Saype: Per quello ( indica con la mano la zona di Porta Palazzo) è un muro!  Penso che sia un buon posto anche perchè è in centro e ho lavorato con  la Lavazza due anni fa ed è stato semplice venire.

Jacopo: Sei stato in altre città italiane?

Saype: No, ma probabilmente lavorerò a Roma e a Milano oltre che a Torino.

Jacopo: Quanti anni hai?

Saype: 30

Jacopo: Quando hai fatto la tua prima opera?

Saype: Quando avevo 14 anni

Jacopo: Cosa hai realizzato?

Saype: Ho iniziato dai graffiti, sono stati la mia prima tappa nel mondo dell’arte.

Jacopo: Li facevi illegalmente?

Saype: Si,non ho problemi a dirlo. L’ho fatto!

Jacopo: Che scuola hai fatto?

Saype: All’inizio ero come tutti i ragazzi , ho frequentato una normale scuola superiore e poi ho studiato da infermiere.

Jacopo: Perchè?

Saype: Perchè no?! I miei genitori mi avevano detto che avrei dovuto fare un lavoro. Amo l’arte ma non è facile vivere con essa.

Jacopo: Avresti guadagnato di più come infermiere?

Saype: É più sicuro, sai che puoi vivere,avere una famiglia…

Infatti è stato utile per me fare un “vero lavoro” all’inizio perchè così ho avuto dei soldi per incominciare. E’ stato meglio per me,non so se lo sai ma il lavoro come infermiere è duro. Perchè tu puoi vedere delle persone morire ed è difficile come mestiere ma è stato un bene per la mia filosofia. Lavoravo in ospedale ma la sera dipingevo,avevo due lavori infatti..

Jacopo: Da dove prendi ispirazione?

Saype: Dalla vita, le mie domande,i miei pensieri sulla vita stessa,i miei collegamenti con la natura,le persone,le mie letture.

Tra l’altro, nel 2018 ho supportato un’associazione per salvare le persone nel Mediterraneo:i migranti. Sai,c’è un associazione:SOS Mediterrany che salva i migranti nel mare con le barche, io ho supportato questa associazione e ne sono stato molto felice.

Jacopo: Bene, compri i tuoi colori o li fai?

Saype: Ho inventato il processo per dipingere sull’erba, quindi, compro dei pigmenti naturali e li testo scientificamente per vedere se sono effettivamente naturali o no.  Sono libero di dipingere, ogni mia pittura è di mia produzione , quindi la preparo ma ho degli assistenti per fare il colore.

In generale utilizzo solo bianco e nero perchè sono facili da trovare come pigmenti  e non sono troppo costosi.

Jacopo: Utilizzi degli “leganti” come latte…?

Saype: Si, in generale uso una colla  fatta con ingredienti e diluenti naturali , poi ci metto i  pigmenti dentro.

Jacopo: Quando hai iniziato a pensare di voler fare questo?

Saype: Nove anni fa,ho pensato a un altro modo di fare arte per “afferrare” le attenzioni delle persone. Quando facevo i graffiti pensavo che ci fosse molto inquinamento in città, poi troppe persone facevano graffiti. Volevo trovare un modo per “colpire ”  nuovamente ,dovevo trovare cose nuove e se è qualcosa di mai fatto prima penso sia impattante per le persone.

Allo stesso tempo, uso un drone che mi da un ulteriore punto di vista dal cielo come un elicottero,così è più facile per me fare foto.

Jacopo: Da dove vieni?

Saype: Dalla Francia

Jacopo: No,perchè pensavo fossi nato in  Svizzera..

Saype: Si,è anche vero,sono nato in Francia e vivo in Svizzera da circa dieci anni.

Jacopo: Quali sono i tuoi artisti preferiti nella storia dell’arte?

Saype: Amo il lavoro di William Turner,lo conosci? È un pittore impressionista inglese; amo Vils,sai chi è? È un artista portoghese ma non è “antico”,è attuale. Christo mi piace,è uno dei primi esponenti della land art. Vils fa ritratti con il martello pneumatico (inizia ad imitare il suono dello strumento, pensando che non avessimo compreso) ,è molto interessante e, amo J.r. è un fotografo attuale.

Jacopo: Hai collaborato con altri artisti?

Saype: Quando facevo i graffiti ma quando ho iniziato a dipingere sull’erba non tanto, data la particolarità ,non penso sia semplice fare collaborazioni. Non lo so…ma sono aperto a questo tipo di proposte.

Jacopo: Perchè non ti firmi con il tuo nome?

Saype:  Non è importante. Potrei anche mettere il nome,non c’è problema ma quando ho iniziato,ho incominciato a dipingere con il mio nome d’arte: Saype e, continuo con quello.

Jacopo: È la tua tag?

Saype: Esatto!

Jacopo: Perchè proprio “Saype”?

Saype: Perchè mi piacciono le lettere,amo il contrasto tra “s” e “p”

Alice: Cosa pensi di Bansky?

Saype: …

Mi piace ma non mi ispira… Uff che bella domanda! Mi piace il suo lavoro e penso che dia all’arte urbana molta visibilità. Ora tutti conoscono la street art e credo che lui abbia contribuito.  Specialmente in Francia c’è un bel mercato di urban art,penso che questo tipo di persone agevolino questo, quindi…possiamo parlare delle sue contraddizioni tra il suo non amare il denaro,il suo non amare il sistema e il suo essere l’artista più importante dell’arte urbana;e ora,due giorni fa,una sua opera è stata venduta a più di un milione: è come una contraddizione tra il suo messaggio e il suo…ma infatti…si,è un bravo ragazzo! ah ah ah

Jacopo: Qual è il tuo soggetto preferito?

Saype: I bambini, perchè io amo l’innocenza e l’essere”naive”e quando parli dei bambini parli di te,pensi al mondo che darai ai bambini quindi amo dipingerli perchè per me…è poetico, no?Parlare dei bambini:io amo questo tipo di cose,il mio lavoro si fonda sull’ottimismo,mi piace l’idea di pensare “ottimisticamente” e in modo positivo, per questo non mi piace la strada di parlare dei “lupi” di Bansky per esempio,penso sia meglio pensare positivo che negativo.

Penso sia vero:tu puoi avanzare nella stessa direzione di quello che cerchi,quindi se cerchi il bene tu avrai il bene,io penso così! È il mio collegamento con il mio lavoro come infermiere:quando lavori con la morte e la sofferenza delle persone, devi cambiare il tuo punto di vista e a me questo ha aiutato molto,se diventerai un infermiere è un buon lavoro!sto scherzando!ah ah ah

Jacopo: Se vuoi, puoi disegnare qualcosa per me?

Saype: Si!

Jacopo: Ti amo!

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Private Lesson

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la 4 G al B.A.M. a cura della Prof. Gravagno

“COME DISTRICARSI TRA LE CHIAVI DI LETTURA DI UN’OPERA D’ARTE CONTEMPORANEA?”

La 4°G in visita guidata a B.A.M., Piemonte Project Biennale d’Arte Contemporanea del Piemonte, presso Museo Palazzo del Conte Verde, Rivoli. organizzata dai Proff. Maria Elena Gravagno e Luciano Gaglio.

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Il prof Billia nell’andare in pensione ci regala alcune foto dei lavori dei suoi allievi

Grazie Giorgio!

foto di lavori di studenti del Prof. Billia

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proseguono gli esami di stato del LAP

Sede e Succursale ospitano le maturità in presenza, un approdo dopo la dad che restituisce alla scuola la sua essenza primaria, la dimensione di spazio concreto, fisico, artistico, umanistico, interdisciplinare e formativo.

Pochi scatti di opere di indirizzo artistico e di restauro, il mar mediterraneo, il mare di Ulisse e il suo viaggio di ritorno verso la sua patria dopo tante avventure. Anche la scuola ritrova la sua terra natia, la concreta patria delle aule di Sede e Succursale.

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“La moda si rinnova” a cura della Prof. Pontet

“La moda si rinnova, per la pandemia” – Un progetto originale della 5C del Liceo Passoni di Torino 

m.p.

pagine tratte dal’editoriale  “Corriere Arigiano ” questo documento è scaricabile in pdf sul sito del giornale.

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Teste d’Artista a cura della Prof. Pontet

classi terze e quarte dell’indirizzo Moda

Teste d’artista del Liceo Passoni

Quando si sente dire che basta un pezzo di stoffa, un piatto da cucina ed uno sfondo specchiato per creare una suggestione artistica allora entra in scena un’ allievo del Liceo Passoni. Durante le settimane di Didattica a Distanza le classi terze e quarte dell’indirizzo Moda hanno sperimentato la creatività domestica ovvero l’arte di arrangiarsi con estro e fantasia.
In linea con le iniziative museali che hanno divulgato sui social le immagini dei quadri viventi tratti dalle opere illustri della Storia dell’Arte, alcune allieve e allievi del Passoni hanno messo la loro faccia per trasformarsi nella copia conforme della regina Nefertiti, della regina Nefertari e della regina Ankhsenamon.
Allo stesso modo anche le dame rinascimentali incorniciate con acconciature particolarmente elaborate, come quella del mese di aprile di Nicolò Miretto del 1430, sono state riprodotte fedelmente con trucco e genialità per prendere nuova vita.
Il Passoni non si ferma e si rinnova proponendo una nuova didattica che, come la moda, attraversa la storia dei secoli in continua evoluzione.
m.p.

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alcuni splendidi lavori degli studenti del Prof. Billia

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slideshow della 3B a cura delle docenti Civiero e Giorgis

slideshow di un lavoro fatto con la classe 3B Design Libro. 

Classe 3B Design Libro: dopo una lezione dedicata al “Book of Kells” la professoressa di inglese Paola Giorgis ha proposto agli studenti di disegnare la lettera iniziale del loro nome accompagnata da simboli che li rappresentino. La docente di sostegno Sabrina Civiero ha realizzato il video. 

https://we.tl/t-gCpnypAryU?src=dnl

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comunicato a cura del Prof Stabile

lunedì 8 giugnop.v. sarà trasmesso alle 15h30 sul sito Facebook di Archivissima la versione inedita on line del video della mostra che è stata allestita nel 2017 dal Liceo artistico statale “Aldo Passoni” presso la Sezione Corte dell’Archivio di Stato di Torino. 
Questa mostra costituisce il presupposto metodologico del percorso espositivo progettato dal Liceo per l’edizione di quest’anno di Archivissima che l’attuale situazione emergenziale ha purtroppo impedito di allestire nelle sale storiche di Palazzo Thaon di Revel in via Della Rocca, sede dell’istituto a Torino.

Il progetto, che si auspica possa essere realizzato l’anno prossimo, è dedicato al tema dell’ emancipazione femminile nella società italiana del secondo dopoguerra e prevede l’esposizione di abiti ed accessori, insieme a disegni e fotografie, tutti provenienti dalla collezione di moda appartenente all’Archivio storico del Liceo. Come Tu sai, si tratta di una raccolta di più di tremila pezzi, unica in Italia di proprietà di un istituto scolastico dello Stato, che è arricchita da continue donazioni di privati.   
https://it-it.facebook.com/archivissima/
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