Il prof Mancin propone alle classi quinte il convegno “Aggressori, vittime e ribelli: gli Italiani nella Seconda Guerra Mondiale” che si terrà presso l’Aula magna dell’Istituto Avogadro il 12 dicembre 2013.
Il prof Mancin propone alle classi quinte il convegno “Aggressori, vittime e ribelli: gli Italiani nella Seconda Guerra Mondiale” che si terrà presso l’Aula magna dell’Istituto Avogadro il 12 dicembre 2013.
La Comunità Murialdo Piemonte che ha in corso il Progetto DiverInsieme con le classi 4A e 4E del LAM, propone all’intero Istituto un’altra attività espressiva che questa volta coinvolge il Teatro Regio.
E’ un progetto che si svolge in orario extra scolastico, rivolto agli studenti che desiderano fare un’esperienza teatrale attraverso la musica, la danza, il coro e la recitazione. Quest’anno verrà messo in scena uno spettacolo tratto da “Elisir d’amore” di Donizetti.
É inoltre prevista la costituzione di un gruppo di ragazzi che si occuperanno della scenografia, lavorando con scenografi nei laboratori del Regio a Settimo, una preziosa occasione per confrontarsi con il mondo del lavoro in ambito artistico.
I docenti che desiderano collaborare possono rendere noto il progetto agli studenti e accogliere le adesioni per i laboratori di musica, danza, recitazione, coro e per la costituzione del gruppo operativo per l’allestimento delle scenografie
A partire da martedì 5 novembre e fino alla fine dell’anno scolastico avrà luogo il laboratorio teatrale pomeridiano del Passoni. A breve altre informazioni sul corso coordinato dai prof Cimino e Brucato.
Gianni Farinetti presenterà il libro di Gabriella Romano, “La Tarantina e la sua dolce vita”, giovedì 31 Ottobre ore 18 al Circolo dei Lettori di via Bogino 9.
Le letture dal testo sono a cura di Vilma Gabri
a cura di Gabriella Romano
La Tarantina e la sua “dolce vita”
Racconto autobiografico di un femminiello napoletano
pp. 107
€ 10,00
isbn 978-88-97522-50-8
con un saggio di Eugenio Zito
Damir D’amico 4E
La classe 4 E con gli educatori Ivan Ieri, Marika Cappello e i docenti Colombo D. e Testa R., ha affrontato il tema della donna dal medioevo a noi. In particolarem soffermandosi sul ruolo che ha avuto come moglie, figlia, madre e, purtroppo, come oggetto.
I ragazzi, tramite 4 figure della donna attraverso i secoli ovvero la nobildonna, la strega, la casalinga (ieri ed oggi) e la monaca, hanno esternato idee di tutti i tipi (la maggior parte delle quali confluiscono nell’inquietudine dell’arte).
Collaborando con la classe del prof. Mancin in sede, “si plasmerà” quello che sarà il filo conduttore del progetto (chissà cosa ne uscirà fuori)! Gli educatori ci hanno consegnato anche una “complilation sulla discriminazione femminile”, brani musicali evocativi su cui riflettere e da utilizzare per allestire lo spettacolo.
foto di Dario Colombo & Giovanni Perotto
Gabriele Artusio 4E
Venerdì, le classi 4°A del professor Mancin e 4°E dei professori Testa/Colombo si sono recate al Museo di Antichità di Torino per il primissimo incontro del progetto “Diversinsieme”, progetto di portata Europea, con al centro la tematica delle discriminazioni di genere, in particolare quella femminile, progetto che vedrà alla fine la realizzazione di un video. L’incontro si è svolto all’interno del Museo prima in una sessione di “riscaldamento teatrale”, un dibattito sull’argomento trattato, ed infine una visita al museo alla ricerca di location per le riprese.
Poichè il progetto è appena all’inizio, non vi riveliamo troppo…
Video a cura di Tomaso Brucato
Intrigante spazio, un tempo tintoria a vapore, la galleria We Made For Love in via Lodi 25, propone fino al 10 novembre una potente serie di fotografie del messicano José Luis Cuevas. “Terrena” è un impressionante e folgorante reportage di viaggio in America Latina. Certo non adatto a una patinata rivista di settore, svela nella sezione “Nueva Era”, un inquietante percorso tra fede e superstizione, mentre “La Apestosa” è un safari fotografico nella realtà squallida di un malfamato bar di Città del Messico, rifugio di reietti. Spesso a caccia dei dettagli più intensi, efficace nei ritratti, Cuevas, anche quando usa il colore lo fa con un effetto chiaroscurale degno del più drammatico caravaggesco, con taglio teatrale e spettacolare al tempo stesso.
Marco Basso
Francesco Cabras, fotografo e regista che non disdegna di passare dall’altra parte della macchina da presa, è il protagonista della doppia mostra, intensa e acuta, ospitata da Raffaella De Chirico in via Vanchiglia 11/A fino al 17 novembre. Nella principale, “Urban Icons”, le foto hanno per soggetto manifesti affissi sui muri del Medio Oriente: celebrano il culto della personalità verso leader politici e religiosi, vittime e attentatori. Ma il tempo che passa, gli spray e gli strappi, ingiuriano e sbeffeggiano, impietosi, veri e falsi miti. Quasi un “memento mori” del XXI secolo con il muro che diventa democratica livella per chiunque. Emozioni regala anche la sezione di “Scraps. Quello che resta”, già esposta a Capalbio.
Marco Basso
di Gabriele Artusio 4E
Ultimi giorni della mostra di Nicola de Maria, uno dei numerosi protagonisti della Transavanguardia alla GAM di Torino. Ovviamente noi del Passoni non ce la siamo fatta sfuggire…
Trecento opere dell’artista, compresi due lavori eseguiti appositamente per la mostra, sono esposti nella galleria dal 6 Giugno, nell’evento dedicato ad uno dei protagonisti del panorama artistico italiano dalla fine degli anni ’70 ad oggi: nato nel 1954, De Maria raggiunge Torino negli anni ’60; è l’epoca dell’arte povera e concettuale, in cui l’artista è più uno sperimentatore. Al pari di queste correnti, ad opera di artisti come Paladino, Clemente, Cucchi, Chia e lo stesso de Maria, ne nasce una nuova, una sorta di “controriforma artistica”, una nuova alba… riprendono importanza il disegno e il colore, (molte delle sue opere sono realizzate su materiali poveri, da semplici fogli a lati di scatole di cartone e vengono sperimentati numerosi materiali e tecniche come il collage o addirittura tempera grezza “incollata” sul supporto) a favore del prodotto finale, lo stile richiama molto quello dei disegni infantili, ma poco di veramente infantile c’è in questi apparenti disegni da bambini (che ricordano in qualche maniera lo stile di artisti delle altre avanguardie come Mirò e Kandinskij), forme semplificate (ricorrenti fiori e stelle) e animate dal colore, dato spesso in modo discontinuo. Potrà piacere o meno, ma è una mostra che merita una visita, meglio se da soli o comunque non con gruppi troppo numerosi, in modo da poter cogliere i messaggi nelle opere senza troppo lasciarsi condizionare dal parere altrui. Tutte le opere sono raccolte in un dettagliato catalogo pubblicato da Silvana editoriale (molto utile visto che la maggior parte dei titoli sono chilometrici).
Abbiamo anche visitato nuovamente (ma non basta mai) la collezione permanente della GAM.