di Stefano Donna 3^As
Cosa saremmo noi senza di esse?
Cosa si prova?
Cosa si vede?
Cose meravigliose immagino, vero?
Spettacoli straordinari?
E’ davvero bello? E’ terribile?
E’ pericoloso?
Charles Baudelaire diceva questo in proposito alla sua visione delle ombre, coloro che ci circondano, che ci seguono e che ci guidano nel nostro lungo viaggio.
Infatti, ora, presso il Museo del Cinema della Mole Antonelliana a Torino, c’è proprio questo, la magia delle ombre, la loro storia, da quando sono state notate, inseguite, poi inventate per lo stupito pubblico dei primi del Novecento.
Da una magia all’altra, da una scoperta scientifica ad un’ invenzione tecnologica, dagli specchi, dalle lanterne magiche e i mondi niovi al cinema muto…passando dal sonoro, il colore, allo schermo panoramico per arrivare al 3D.
Inseguendo le ombre, addensandole sullo schermo con la prospettiva di farne ologrammi.
Il cinema ha la sua storia e ha contribuito a fare la storia, documentari, propaganda, censura; ha alimentato l’immaginario,dato un nome ai sogni e dato forma agli incubi.
Partendo dalla luce e dal buio e dalla percezione visiva, il gioco fra retina e cervello.
Pensare che nel lontano 1890 ci furono i primi esperimenti per riprendere gli oggetti in movimento, ci mostra quanto sia stato lungo e faticoso il percorso per arrivare a ciò che conosciamo oggi.
Andiamo a ritrovare i pezzi di quel viaggio e capiremo come le ombre del cinema che si muovono attorno a noi hanno avuto origine.