Contro la violenza sulle donne si “vola” a teatro con le allieve delle classi 3C e 4C del Passoni
Siamo prossimi a celebrare la giornata del 25 novembrecontro la violenza sulle donne e le classi 3C e 4C del Liceo Passoni, su iniziativa della docente Laura Bevione, hanno partecipato alla rappresentazione “Volo” della compagnia Tecnologia Filosofica, presso il teatro Cecchi Point. L’attrice Francesca Brizzolara ha interpretato il dramma di una donna madre succube di violenza domestica rappresentando tutte le dinamiche relazionali che si instaurano tra la vittima e il carnefice. Nei quadri episodici inscenati sono emerse tutte le trappole emotive che attanagliano la donna nei confronti del proprio aguzzino. Particolarmente suggestivo il monologo in cui Francesca Brizzolara riepiloga la condizione estrema di questa madre che, ingabbiata in una relazione malata, vede come unica via di uscita la morte ovvero la volontà di negarsi alla vita per non dare al carnefice altra possibilità per ferire la sua persona, ormai umiliata e privata di autonomia identitaria. La pièceteatrale si è conclusa con un dibattito tra il pubblico e l’attrice protagonista coadiuvata dalla psicologa Valeria Ferrero. Gli studenti e le studentesse, al teatro Cecchi Point hanno esternato le impressioni lasciate dalla rappresentazione del monologo, accendendo in sala un dibattito animato, una azione partecipata al dramma che accomuna l’esperienza di molti figli, mogli e madri della società italiana .Si tende a giustificare la prepotenza come un fatto caratteriale e la violenza come un raptus episodico che le donne madri generalmente sopportano, per proteggere la prole. Ma la prepotenza nel tempo diventa abuso e la violenza un crimine, quando non addirittura un delitto. Per arginare questo dramma sociale non bastano le leggi e le manifestazioni se non sono gli uomini, in prima persona, a voler cambiare il modo di rapportarsi con le proprie donne nel rispetto del genere umano, imparando a controllare la loro volontà di dominio e di possesso, onde evitare di massacrare la vita di chi non ha altra via di uscita se non quella di subire ingiustamente un sopruso.
m.p