articolo della prof. Pontet, uno sguardo su quello che stiamo vivendo e la visione della ripresa.

Distanze oltre la distanza.
In questi giorni di isolamento istituzionale che vede il popolo italiano chiuso nelle proprie stanze domiciliari in attesa del superamento di un contagio, stanno manifestandosi nuove emergenze.
La prima considerazione da fare è constatare che, terminata l’euforia patriottica, che vedeva la cittadinanza incontrarsi sui balconi condominiali, siamo passati ad un silenzio relazionale attraversato dalla paura del contagio.
Durante la chiusura posticipata in avanti, di settimana in settimana, di tutte quelle attività non ritenute strettamente indispensabili, la Scuola italiana, di ogni Ordine e Grado, per prima, ha interagito con l’emergenza in atto, introducendo la modalità della didattica a distanza.
I docenti si stanno impegnando a non disperdere gli allievi, segregati in casa, per dare loro un supporto reale di sostegno culturale. Siamo tutti coinvolti in quest’emergenza Internazionale e con la didattica a distanza, il Liceo Passoni  sta continuando a trasmettere ai propri allievi, saperi, conoscenze e competenze.
Ma nel mondo fuori dalle aule virtuali cosa sta succedendo in questi giorni, lo sanno solo le mamme, i papà e i nonni che provvedono al sostentamento della famiglia.
Le persone mascherate si distanziano ancora di più di quanto auspicato dal regolamento emergenziale.
Le code ai supermercati sono lunghissime e attraversate dallo stesso silenzio spettrale delle strade cittadine che vedono la cittadinanza rinchiusa in se stessa, nel proprio domicilio a guardare dall’ alto in basso chi passa per strada.
Si scatenano sentimenti di superbia rancorosa nei confronti del comportamento altrui; il vicino di casa diventa il presunto infetto da evitare, quelli che escono, per andare a fare la spesa o per portare i bambini a sgranchirsi con una passeggiata nel quartiere, sono sotto i riflettori e monitorati passo per passo.
La paura sta dilagando su ogni fronte adombrando la riconoscenza per tutte quelle persone che di fatto si stanno prodigandosi a contenere la pandemia , con le misure più estreme per rendere più rapida ed efficace la ripresa nazionale.
La comunicazione contraddittoria che riceviamo, come direttiva del Governo, non aiuta ad uscire dall’ emergenza e le persone sono spaventate e confuse perché non hanno punti di riferimento e si perdono nei “fake” news della comunicazione.
Per ripartire è necessaria una riflessione sulle priorità di questo momento ovvero quello che è utile sapere:
– I medici si stanno impegnando a contenere il contagio
– L’espansione del CV19 si è stabilizzata ed è in fase calante
– I ricercatori e virologi stanno studiando un vaccino.
– La ripresa sarà graduale ma ci sarà per tutte le attività anche quelle ritenute 
  superflue.
Inutile cercare di sapere da dove è partito il contagio; non è il momento di cercare colpevoli nemici, vicini e lontani da noi, è il tempo del “coraggio di essere umani”, come indica il testo della canzone di Marco Mengoni.
m.p.
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