Mostra “I giganti dell’avanguardia” – Vercelli

di Martina Paone 3^Es

Mirò, Modrian, Calder e le collezioni Guggenheim.

La mostra è allestita presso l’Arca a Vercelli e raccoglie opere che ricostruiscono la carriera di questi tre artisti.

Il Surrealismo di Joan Miró, la pura astrazione di Piet Mondrian e la scultura di Alexander Calder, con le sue componenti surrealiste e astratte.

Le opere in mostra provengono dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York e di Venezia, dalla Calder Foundation di New York, dal Gemeentemuseum de L’Aja e dal Palazzo Collicola Arti Visive – Museo Carandente di Spoleto.

Joan Miró (1893 – 1983)
Dal 1924 al 1929, Miró è uno degli esponenti principali del Surrealismo che sviluppa l’elaborazione di immagini fuori dalla realtà, figurazioni astratte, che tendono a ricondurre questa apparenza di astrazione ad un’origine reale.

Joan Miró, Personaggio, Cane, Uccelli, 1946. Guazzo e acquerello su carta, 21 x 31,1 cm. Museo Solomon R. Guggenheim, New York. Donazione, Collezione Andrew Powie Fuller e Geraldine Spreckels Fuller, 1999.

Joan Miró, Pittura (Peinture), 1953. Olio su tela, 194,9 x377,8 cm. Museo Solomon R. Guggenheim, New York.

Piet Mondrian (1872-1944)
Mondrian è un pittore olandese, che, all’inizio della sua carriera, rappresenta la realtà, la vita quotidiana e nature morte.

Dà così origine a un personalissimo stile astratto, in cui ciascun elemento figurativo è ridotto a linee verticali e orizzontali a cui è possibile ricondurre ogni struttura naturale; in questa griglia sono inserite campiture riempite dai colori primari: blu, giallo e rosso.

Piet Mondrian, Natura morta con vaso di zenzero II (Stilleven met gemberpot II), 1912. Olio su tela, 91,5 x120 cm. Museo Solomon R. Guggenheim, New York. Prestito permanente dalla Collezione Gemeentemuseum Den Haag, L’Aia, Paesi Bassi.

Alexander Calder (1898-1976)
Calder, come Mondrian, usa dei colori primari e compone utilizzando linee e piani, sviluppando un linguaggio visivo in tre dimensioni, permettendo alle sue sculture sospese di muoversi nello spazio.

La mostra presenta l’intero repertorio artistico di Calder: sculture da tavolo costituite da parti mobili, ritratti realizzati con il filo di ferro, opere da parete, gioielli e dipinti su carta.

Peggy Guggenheim, collezionista e grande amica di Calder, nella sua autobiografia scrive: “Non solo sono l’unica donna al mondo a dormire in un letto di Calder, ma anche l’unica donna a indossare i suoi enormi orecchini mobiles”.

Alexander Calder, Lamiera dipinta e fil di ferro, 186,7 x 58,4 x 50,8 cm. Museo Solomon R. Guggenheim, New York. Collezione Hilla Rebay.

Sito : http://www.guggenheimvercelli.it/

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