Car* tutt*,
vi segnalo tre appuntamenti da non perdere, a Torino e a Grugliasco.
Si può acquistare il biglietto on Line oppure si può prenotare telefonando al mattino dal lun. al ven. allo 011-787780.
Vi aspettiamo.
Vilma Gabri
16 Novembre 2016 ore 21.00
Torino, Binaria Centro Commensale Via Sestriere 34
di e con LUCA SCARLINI
COMPAGNIA VIARTISTI
CAMMEI: STORIE D’ARTE E D’ARTISTI A TORINO E IN PIEMONTE
Terza delle quattro serate fuori norma per quattro racconti scenici brevi dedicati alle vicende di artisti e artiste, scrittori, intellettuali o di eventi particolarmente significativi nelle cronache della cultura piemontese del ‘900: Carol Rama viene linciata dalla stampa e difesa da Felice Casorati, al momento della sua prima mostra dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Il ciclo Cammei è realizzato per Tutta mia la città, Partner INTESA SANPAOLO, grazie a Fondazione per la Cultura Torino
18-19-20 Novembre 2016 ore 21.00
Grugliasco, Chalet Allemand, Parco Culturale Le Serre
Di Riccardo Liberati e Pietra Selva
regia Pietra Selva
con Serena Barone, Gloria Liberati, Alberto Valente
collaborazione artistica Riccardo Liberati
luci e video Eleonora Diana
COMPAGNIA VIARTISTI
Festival delle Colline Torino Creazione Contemporanea in collaborazione con Gruppo Abele e Associazione Libera
LA DONNA CHE CAMMINA SULLE FERITE DEI SUOI SOGNI
La scena è come un luogo di partenze e arrivi, di perenne movimento come è stata e continua ad essere la vita e l’opera di Letizia. Due donne/attrici testimoniano Letizia e si lasciano possedere dalla sua anima dal suo corpo, dalla sua arte. Un uomo/attore/simbolo/maschera abita la scena in solitudine o in relazione con le donne. Due attrici e un attore per incarnare ciò che nella contrazione spazio-temporale dovrà essere vorticoso, come le azioni e le decisioni della Battaglia, i dialoghi serrati come il suo pensiero e le sue parole, il movimento dei corpi che possiedono la forza di un rito tribale e la velocità della danza, ma allo stesso tempo dando vita alla serenità del suo sguardo, all’illuminazione dei suoi sentimenti. Le foto di Letizia e altri materiali costituiscono i video che intervengono e interagiscono con la scena segnando lo scorrere dei ricordi, delle visioni, delle testimonianze, dell’evocazione di un mondo, di una vita.
Letizia Battaglia, nome e cognome, ossimoro perfetto per la donna, l’artista, la fotografa. Battaglia che non aspetti il futuro ma afferri la vita, cammini decisa nel solco dei sogni, battaglia perché “si agisce con onestà e amore e va fatto ciò che va fatto per uno straccio di giustizia, verità, libertà”, battaglia perché queste sono parole semplici prive d’ogni retorica che muovono all’azione, siamo o non siamo ciò che facciamo?
Letizia. Gli occhi di Letizia pieni di letizia, splendenti, furbetti, dolcissimi, attenti, amorevoli, esperti, ingenui. Nuda battaglia, nuda Letizia, nuda donna, bambina, vecchia: è bello sia quando si nasce che quando te ne vai.
“Strappa da te la vanità, strappala via, ma aver fatto in luogo di non aver fatto non è vanità, l’errore semmai è in ciò che non si è fatto nella diffidenza che fece esitare (Pound)”, ed ecco che cammini sulle ferite dei tuoi sogni, e le foto, vecchie, della mafia sono fondale e storia, e urlo e dolore, e silenzio, ma il cuore adesso è una bambina, l’innocenza sperduta del suo corpo, è una donna, seni, ventre, fessura pungente, sguardo al limite delle immagini che si attraversano.
Letizia: lo sguardo della camminatrice tragica cristallizzato nelle centinaia di sue fotografie di morti, morti per mafia si dice. Lei, la camminatrice, adesso si fa lieve, ariosa, compassionevole. Oggi le sue immagini di morte per mafia diventano nuove sorprendenti opere d’arte: si contaminano di bellezza, di corpi femminili la cui sensualità allontana la devastazione operata sulla carne di donne e uomini di vero onore, magistrati, testimoni di giustizia, donne e uomini di scorta, politici degni.
«…Una donna nuda potrebbe rappresentare la terra, essere quella che genera, che partorisce. Voglio mescolare le mie foto di disperazione con la natura. So che (…) il tempo non è molto. Non voglio morire con questo senso di disfatta, di non speranza»
23 Novembre 2016 21.00
Torino, Binaria Centro Commensale, Via Sestriere 34(angolo corso Trapani )
di Vilma Gabri
voci narranti Gloria Liberati, Vilma Gabri
voce cantante Caterina Portaluppi
chitarra Giovanni Portaluppi
regia di Pietra Selva
VIARTISTI TEATRO
FUSILLÈ POUR L’EXEMPLE
Il testo originale prende spunto dagli scritti di Lussu e di Ungaretti e il recital esordisce, in forma più narrativa e didattica, all’Università Paris-Nanterre e all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, nel 2014, in occasione del Centenario della Grande Guerra.
Nella rielaborazione attuale l’ispirazione si estende a molta della letteratura e della saggistica sul conflitto e, accanto alla narrazione degli eventi, compaiono due personaggi, due soldati senza nome (sappiamo solo che provengono dal nord, povero, dell’Italia), che, con i loro dialoghi cinici e ingenui, surreali e concretissimi, cattivi e teneri, fuoriescono dall’ingranaggio massificante e stritolante della macchina di morte della Grande Guerra.
E’ una coppia comica: analfabeta e apparentemente remissiva la “spalla”, didascalico e saccente l’altro; entrambi stralunati come i personaggi di Beckett, combattono con l’assurdità del linguaggio la ben più grave assurdità della guerra.
I due s’insinuano nel racconto “serio” dei narratori della “Grande Storia” e si ritagliano, sottovoce, minuscole oasi di salvezza in cui dispiegare il loro strampalato disincanto, per esempio nei confronti delle autorità militari e civili, o il loro appassionato desiderio di comprendere perché sono lì, chi abbia cominciato la guerra, come possano sparare ad altri poveracci, magari distanti poche decine di metri dalla loro trincea.
Nei loro ragionamenti, volutamente semplici e ironici, quasi inconsapevolmente smascherano la retorica della disciplina e della gerarchia, delle armi e degli eroi, della patria, per lasciare il posto alla “disfattista” e dolente coscienza di una cruda realtà di “sangue e merda”, per dirla con Gadda.
Questi due naufraghi della tempesta della modernità ci accompagnano, insieme al sarcasmo delle parole di Trilussa e alle canzoni di guerra rivisitate da due giovanissimi artisti, fino alla fine del conflitto e ci lasciano quando si fanno conti e monumenti e si costruisce, insieme alla memoria della vittoria, l’oblio di quanti, morti o reduci, la guerra l’hanno solo patita, di quanti non l’hanno voluta e di quanti hanno disobbedito o addirittura disertato e per questo sono stati fucilati.
Al loro dimenticato rifiuto di scegliere se uccidere o impazzire è dedicato lo spettacolo.
BIGLIETTERIA
Intero € 10,00
Studenti, unico, matinée e cammei € 5,00
Acquista il tuo biglietto: on line Vivaticket dal nostro sito www.viartisti.it nei punti vendita Viavticket, per acquisti telefonici call center Vivaticket 892234, l’acquisto è soggetto a diritti di prevendita presso la biglietteria del teatro mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo
Per l’acquisto diretto è gradita la prenotazione.
Gradita la prenotazione.
Per info:
Viartisti
Piazza Matteotti, 39 Grugliasco (TO)
Segreteria:
Lun-Ven. ore 10,00/13,00 | T. 011-787780
www.viartisti.it | viartistiteatro@gmail.com