RIFLESSIONI SULLA VISITA ALLO ZENTRUM PAUL KLEE classe 3h a cura della prof.ssa Bicego

Lo Zenteum Paul Klee, situato a Berna, prestigiosa città svizzera, è un centro che comprende: un museo, un auditorium e un laboratorio di ricerca.La struttura è stata progettata da Renzo Piano ed è stata finanziata da Muller Moris che voleva un unico centro dedicato a Paul Klee. 

L’architetto italiano si è ispirato alle opere dell’artista prima di progettare la struttura che avrebbe dovuto ospitarle.

Ma chi era Paul Klee?

Nato a Berna e cresciuto a Monaco, é figlio di una famiglia di artisti e musicisti, infatti suona molto bene il violino e ha grandi capacità pittoriche.

 Nella sua vita ha dovuto scegliere se intraprendere la carriera da musicista o quella da pittore e infine intraprese quest’ultima includendo nelle sue opere il tema musicale, creando un filo rosso che collega i suoi temi: musica, natura e paesaggi. 

Renzo Piano, dopo aver studiato attentamente le opere dell’artista, iniziò a progettare una struttura in un terreno precedentemente usufruito per le coltivazioni, che riprende il tema della natura. Il centro comprende tre colline che entrano e fuoriescono dal terreno come delle onde. Queste ultime rappresentano la musica, la luce e la natura. Tra le onde, costruite con materiale metallico, ci sono dei solchi che rappresentano i medesimi, fatti con l’aratro nei campi. Davanti alla struttura passa l’autostrada che viene spesso criticata, a cui però, Piano dà un significato: questa rappresenta la realtà concreta e non il classico mondo dei sogni che tutti desiderano.

Il centro è diventato parte del paesaggio, poiché essendo costituito da metallo e vetro, si affaccia sulla natura e sul bosco che lo circonda. Le enormi vetrate regalano al visitatore una luce naturale che si abbina alle opere di Paul Klee. Alcune di queste hanno bisogno di luce artificiale che crea un contrasto tra profano e sacralità con quella naturale.

Diviso in tre parti, le tre colline,il centro è stato iniziato nel 2001 e concluso nel 2005.

La prima collina ospita l’auditorium che riporta la passione per la musica di Paul Klee, accogliendo vari musicisti e creando stagioni di spettacoli musicali. 

La seconda è la parte dedicata alla mostra delle opere dell’artista e al “kinder creativa”, laboratorio artistico organizzato per le scuole ospiti del museo.

La terza collina è luogo di studio e archivio delle opere. 

Nella seconda collina si possono ammirare le opere esposte dell’artista: quadri con concetti unici creati con varie tecniche, dove Klee cerca di rendere visibile ciò che è invisibile. Non appartengono a nessuna corrente artistica, anche se si associano all’Espressionismo e all’Astrattismo. Spesso variano il tema e lo stile, passano dalla natura, all’architettura, alla guerra.

Il centro, ospita anche mostre temporanee, che continuano ad arricchire il complesso. Momentaneamente sono presenti le opere di Ai Weiwei che verranno presto portate in Giappone. 

Lo Zentrum Paul Klee possiede la capacità di farti entrare in un nuovo mondo di pace e tranquillità, pur restando a stretto contatto con la realtà concreta.

Gruppo: Villano, Merlo, Pieri, Zammito 

    
    
   
ZENTRUM PAUL KLEE

Situata tra le colline di Berna, la costruzione architettonica di Renzo Piano si fonde in maniera omogenea con il paesaggio quieto e il continuo movimento dell’autostrada.

La struttura ricorda il continuo movimento e l’immersione nella natura che si riscontra nei quadri di Paul Klee, questo è dovuto agli studi precedenti dell’architetto italiano. Inoltre il modulo ondulare dell’architettura esterna ricorda un pentagramma in movimento, questo perché Renzo Piano si è ispirato alla passione per la musica dell’artista tedesco.

(figura 1)

Il “centro” ,è non solo “museo”, ospita le innumerevoli opere di Paul Klee, il quale autocatalogava le proprie opere. Attualmente i cataloghi sono presenti nella sezione archivi. Vi è una parte dedicata all’esposizione delle opere di Paul Klee che cambia a seconda della stagione.  

Vi sono due differenti tipi di luci tra la sezione archivi e l’esposizione. Nella sezione archivi al piano terra la luce del sole filtra all’interno dell’edificio, attraverso grandi vetrate studiate, dando un impatto naturalistico; mentre nell’esposizione di Paul Klee situata nei sotterranei vi è un’ottima luce artificiale che illumina le opere esposte, questo perché l’architetto ha voluto dare un’atmosfera di sacralità e calma all’intera sala esposizioni.

Il corridoio dello Zentrum, l che passa da un estremo dell’edificio all’altro, è parallelamente ricurvo seguendo l’autostrada adiacente, perché Renzo Piano nonostante il voler trasmettere la naturalità delle opere di Paul Klee, vuole mantenere un contatto reale con l’opera.

Grazie all’immersione dello Zentrum con la natura splendida di Berna, molti visitatori e abitanti di essa, trascorrono il fine settimana in passeggiate fuori e all’interno del campus, nel quale è concesso ai visitatori l’accesso gratuito per tutto il corridoio principale, cosa da non trascurare.

Infine vi sono esclusive attività didattiche per i visitatori con lo scopo di immergersi nei multipli stili di Klee.
 

figura 2

  

fig 1

 

fig 2
Gruppo: Choi, Baldassare, Dallera, Catapano, Punzalan, Bisaccia

Agli inizi del ‘900 si forma la mente di­ un artista che lascerà il segno in tutt­a Europa.

Nato in una famiglia di musicisti, sotto­ le influenze pittoriche della nonna, Pa­ul Klee intraprese la carriera di pittor­e facendo, di alcune sue opere, la music­a come icona.

Le sue tele sono oggi esposte nella part­icolare struttura progettata dall’archit­etto Renzo Piano: “Zentrum Paul Klee” Museum di Berna. La struttura è posta in u­n vero contesto agricolo diventando così­ parte del paesaggio. L’intento dell’artista era quello di riprodurre le onde de­lle colline circostanti, oltre al fatto ­di seguire la traiettoria dell’autostrad­a che affianca la struttura.

Le prime creazioni di Klee sono disegni ­senza colore, in piccoli formati.

Diverse opere poetiche utilizzano la tec­nica del bianco e nero e una delle prime­ raffigurazioni note dell’artista tratta­ il tema della danza, quindi movimento, ­suoni, onde.

Alcune opere giovanili si ispirno allo stile orienta­le e ricorda i disegni giapponesi.

Dall’Oriente Klee ha portato con sé la pratic­a zen, medoto di concentrazione da lui u­tilizzato per trovare ispirazione

Le tecniche che inizialmente sono state ­utilizzate dall’artista comprendono l’acquarello e la matita.

Un’opera in acquarello, che determina an­che le numerose esperienze compiute dall­’artista, è quella che raffigura una vis­ta aerea di campi coltivati (FigG 1)

È evidente la ricerca geometrica nella n­atura e l’attento studio del colore, il movimento è dovuto all’accostamento di diversi quadratini gialli. Il tutto ­è collegato alla musica, attraverso l’­uso della composizione contrastante dei ­colori che simboleggia l’armonia musical­e (FIG 2)

Durante il 1933 Hitler invase la Polonia­, dove scoprì le opere di Klee contestan­dole. L’artista si oppose e fu esiliato­. Tornò a Berna dove si ammaló di schlerod­ermia, malattia che lo ucciderà 5 anni d­opo.

Da qui nacque un nuovo stile che esprime ­il cambiamento avvenuto nella sua vita.

GRUPPO Alessandria Prato Grasso Prencipe Solimena

   
fig 1

 
fig 2

3 e 5 h in visita al Parlamento europeo a Strasburgo

  

classi 3 e 5 H

 Il Parlamento europeo nasce in origine come Assemblea comune della CECA (comunità europea del carbone e dell’acciaio) il 18 aprile 1951 con sede a Strasburgo,l’Assemblea fu la prima sorta di collaborazione tra varie nazioni sull’utilizzo e il commercio di carbone e acciaio negli stati aderenti.

Inizialmente composta da sei stati membri, nel 1958 si trasforma evolvendosi in Assemblea parlamentare europea e in fine prende il nome di Parlamento europeo aumentando gli stati membri partecipanti. 

Attualmente il parlamento europeo comprende 28 stati diversi e 25 lingue ufficiali tradotte simultaneamente da interpreti per potere permettere una comprensione efficace senza dovere fare prevalere una lingua su tutte le altre, i suoi compiti (legislativi,giuridici e penali) prevedono decisioni riguardanti il territorio europeo.

Ma perché prende forma questo organismo? E quali scopi si prefigge?   

Dante, nel De Monarchia, afferma il bisogno di scindere il potere ecclesiastico da quello imperiale paragonando questi due poteri autorevoli a due diversi soli che non devono assolutamente interessarsi l’uno al potere dell’altro per vivere in equilibrio; è passato parecchio tempo da  questa sua teoria eppure nel corso della storia si è arrivati ad essere sempre più consapevoli di come questa sua affermazione sia fondamentale per un governo globale stabile e fruttuoso. 

Dopo la seconda guerra mondiale e le vittime da essa causate, si cercò una collaborazione tra stati europei per conseguire stabilità politica, economica e sociale, ciò portò alla formazione di nuovi organi amministrativi che, evolvendosi nel corso della storia, portarono all’affermarsi dell’attuale parlamento europeo con sede a Strasburgo e a Bruxelles. 

Quali sono state le conseguenze di queste nuove svolte politiche e quali obiettivi si ponevano? La globalizzazione è una delle conseguenze più evidenti essa ha portato vantaggi e svantaggi  ai territori europei: ha facilitato la circolazione nei teritori degli stati membri, gli obiettivi invece che si posero inizialmente furono principalmente quelli di stabilire una pace duratura e una rete di scambi favorevole e semplice dopo la guerra che aveva sconvolto il mondo.

Chiara De Vita

  

    
   

L’Unione Europea nasce dopo i conflitti tra gli stati nazionali (fondati nel 1453) e due guerre che hanno distrutto completamente il territorio europeo.

Il parlamento ha il compito di creare una collaborazione e sostenere la Pace fra gli stati membri (attualmente 28) nonostante la diversità della lingua e della cultura.

Fino ad ora nel parlamento sono presenti 24 lingue diverse e gli interpreti hanno l’arduo compito di tradurre tutto ciò che serve ai deputati, questo per preservare i DIRITTI di ogni paese e impedire che una lingua prevalga sulle altre.

I deputati rappresentano i cittadini e ne difendono gli interessi, inoltre hanno il dovere di proteggere la democrazia,la libertà e i diritti umani nell’Europa e nel mondo.

L’uomo,finalmente, capisce che collaborare é più facile per raggiungere obiettivi importanti come la pace, la libertà e la stabilità. 

    
CLASSE 5 H IN ESPLORAZIONE ALLA FONDAZIONE BEYELER a cura delle prof.sse Febbraro e Bicego

    
    
    
    
    
    
 

La fondazione Beyeler é un luogo molto bello e suggestivo dove sono raccolte molte opere d’arte. È una collezione privata appartenente ad Ernst Beyeler: figlio di un ferroviere, studia all’università e inizia a lavorare presso una libreria antiquaria. In questo periodo conosce Oskar Schloos, scappato dalla Germania nazista, che gli trasmette la passione per l’arte. 

Beyeler nel corso del tempo trasformerà la sua libreria in una galleria d’arte che poi diverrà una collezione privata.

Ho scelto di parlare della struttura che é stata costruita per ospitare la collezione. L’edificio si estende su un solo livello, questo permette a tutte le stanze di avere una continuità. Renzo Piano, l’architetto dell’edificio, ha installato ampie vetrate che fanno entrare la luce naturalmente. Il tetto é costituito da un complesso meccanismo composto da parti mobili che con un sistema automatico si alzano e si abbassano a seconda della luce esterna, in questo modo si crea sempre una luce ottimale per vedere le opere.

L’esterno é rivestito da una pietra importata dalla Patagonia ed è composto tra l’altro da un’area verde e da un lago artificiale.

L’edificio mi é piaciuto molto perché non ha stanze divise ma è un unico spazio, poi il colore bianco delle pareti lo illumina ancor di più e fa risaltare le opere d’arte. Le grandi finestre creano una continuità tra interno ed esterno. É un luogo elegante e suggestivo.

   
   
Claude Monet è uno dei maggiori esponenti dell’Impressionismo, movimento nato a Parigi nel 1874. Lo scopo della pittura impressionista è la rappresentazione dell’impressione e dell’emozione che scaturisce nel pittore guardando un paesaggio.

Monet è considerato il fondatore del movimento e il suo stile è caratterizzato dall’utilizzo di colori brillanti e pennellate pastose.

Il pittore, alla fine della sua carriera, si è traferito a Giverny dove ha creato un giardino di ninfee. Monet era affascinato dai fiori acquatici in quanto a contatto con l’acqua creano giochi di luce e ombra. Nel ciclo delle ninfee, Monet cerca di catturare ogni volta aspetti differenti dei fiori. Uno di questi quadri è esposto alla fondazione Beyeler di Basilea. Il dipinto affascina dal primo momento in cui lo si ammira. Il soggetto è reale ma Monet lo raffigura con uno stile astratto e indefinito. Ciò che realmente stupisce dell’opera è la sua dimensione e il fatto che, a seconda della distanza da cui la si guarda, si notano dettagli differenti.

  
Ho scelto “Senza titolo (nero su grigio)” dell’artista Mark Rothko in quanto amo il mistero che vi è dietro alle opere dell’artista. Amo la sua “semplicità” ed il fatto che non abbia una vera e propria soluzione. Davanti ai suoi dipinti mi sento libera di pensare e percepire tutte le emozioni che voglio, senza rischiare di essere contraddetta.

L’opera è un acrilico su tela del 1969 che normalmente è custodito alla National Art of Washington ma noi abbiamo avuto la fortuna di porterlo ammirare alla fondazione Beyeler a Basilea. 

Con le sue dimensioni “importanti” (206,7 x 193) il quadro è in grado di avvolgerti completamente rendendoti solo e piccolo di fronte alle tue idee e ai tuoi pensieri. 

Questa rappresentazione fa parte dell’ultimo periodo di Rothko, un periodo fatto di colori cupi, scuri, forse a preannunciare quello che poi sarebbe stato l’epilogo triste della sua vita: il suicidio. L’artista spesso non è piaciuto, forse per la sua concezione di arte “libera” dove per libera si intende l’interpretazione: non ve n’è una corretta, ognuno di noi può provare sensazioni differenti nel guardarlo. Io ad esempio mi sento piccola e sola, ma sto bene perché so che tutte le emozioni che mi nasceranno da questo momento non potranno essere toccate da nessuno. Spero vivamente di poter riavere una opportunità simile per poter tornare a riflettere sul vero senso dell’arte.

   
 

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