a cura della Prof Vilma Bicego articolo di giornale da pubblicare sulla rivista dell’Ente Turismo bolognese per invogliare a visitare la città, svolto come compito in classe in 3 H a
conclusione dell’esperienza che li ha portati a Bologna.
Niccolò Prinotti Classe 3^ H
BOLOGNA, LA CITTA’ IMMERSA NEL ROSSO
L’animo del popolo e gli aspetti culturali fanno splendere la città. BOLOGNA Bologna è una città splendente. La classica frase fatta che ogni giornalista potrebbe scrivere per una qualsiasi
città perché, in fondo è risaputo, ogni città ha una caratteristica che lo rende unico, inimitabile e, che dir si voglia, splendente.
Indubbiamente tutto questo non basta a convincere un qualsiasi turista a favorire una “città rossa” al posto della capitale o dell’industriosa Milano, ma la particolarità di Bologna è che non
stanca mai nella sua umile piccolezza. Innanzitutto la sua monocromia (rossa per l’appunto) porta all’occhio del visitatore un inaspettato fascino e un’incondizionata attrazione, per non parlare del fatto che ad ogni nuova via ci si presenta un monumentale
palazzo storico o una possente chiesa. Non ci si aspetti del verde,
è raro quanto povero, certamente per gli amanti della natura sarebbe più consona la foresta amazzonica o l’interminabile National Park negli Stati Uniti d’America, ma in quanto a elementi architettonici, a particolarità curiose e al lineare skyline
Bologna si posiziona tra le maggiori città. Trascurando i luoghi tipici in cui mangiare, nei quali ovviamente si rimarrebbe come sempre soddisfatti dalla solita cucina italiana, infallibile se
provata da un turista, ci si può comodamente immergere nel centro,
anche con i rossi mezzi pubblici, ed arrivare con la linea diretta
a Casalecchio (luogo itinerante poiché comprende l’Unilpol Arena,
ospite di grandi concerti quali il commerciale Justin Bieber o
altri come i Rammstein e altri cantautori locali) e trovarsi di fronte ad una statua possente, gloriosa, quella del Nettuno, in piazzale del Nettuno per l’appunto e partecipare a quel gran via vai di gruppi scolastici di tutte le età ed altrettanti lavoratori dai capi rossi, di fretta, che passeggiano accompagnati da una
banda che suona dando allegria nell’aria, mentre i neolaureati
danzano quotidianamente festosi sommersi in una rossa realtà di
edifici storici, per queste cose non servono grandi cartine o libri
scolastici, bastano gli occhi. Alle spalle il Nettuno, di fronte a voi si mostra Piazza Maggiore, partecipe di poesie e canzoni di cantautori famosi quali Lucio Dalla o Francesco Guccini e tutti i
tavolini al sole, immancabilmente rossi, avvicinati da una striscia d’ombra formatasi tramite la Basilica di S. Petronio, anch’essa monumentale e, quando aperta con un persistente via vai.
Le piccole bellezze di Bologna si trovano nel centro, in questo angolo
di paradiso, ed è bello pensare che centinaia di anni fa delle persone seppero calcolare il punto esatto nel soffitto della Basilica sovra citata, per fare in modo che un raggio di luce segni nel momento giusto solstizi ed equinozi, cosa che io non saprei
fare neanche con una vita intera a disposizione. Un’altra piccola bellezza è il “telefono senza fili” grazia al quale le onde sonore all’interno del palazzo di re Ezio, vicino al Nettuno, rendono la voce più chiara, nel punto diametralmente opposto alla colonna in cui si parla sotto l’arcata. Prinotti 3H Certamente nessuno dovrebbe trascurare le mostre periodiche che offre la città, quali quella di Vermeer fino al 25 Maggio a palazzo Fava o l’artistica mostra permanente della pinacoteca bolognese che offre opere di grandi esponenti come Giotto, Carracci e altri illustri pittori italiani. Non credo che questa città possa mai stancare un visitatore, ha ogni caratteristica di una buona città culturale, anche se le due torri, una delle quali molto pendente, movimentano le caratteristiche del posto, a differenza della pacifica chiesa di S. Domenico. Se qualcuno avesse il mero desiderio di immergersi nella città comune a vedere altri colori o accidentalmente fare qualche foto, il mercato del centro è il luogo più adatto: pieno di vita, movimento e ovviamente tanti deliziosi cibi italiani. Non bisogna
aspettare altri particolari consigli, basta prendere le valigie e tuffarsi nel rosso.