di Gabriele Artusio 4E
Ultimi giorni della mostra di Nicola de Maria, uno dei numerosi protagonisti della Transavanguardia alla GAM di Torino. Ovviamente noi del Passoni non ce la siamo fatta sfuggire…
Trecento opere dell’artista, compresi due lavori eseguiti appositamente per la mostra, sono esposti nella galleria dal 6 Giugno, nell’evento dedicato ad uno dei protagonisti del panorama artistico italiano dalla fine degli anni ’70 ad oggi: nato nel 1954, De Maria raggiunge Torino negli anni ’60; è l’epoca dell’arte povera e concettuale, in cui l’artista è più uno sperimentatore. Al pari di queste correnti, ad opera di artisti come Paladino, Clemente, Cucchi, Chia e lo stesso de Maria, ne nasce una nuova, una sorta di “controriforma artistica”, una nuova alba… riprendono importanza il disegno e il colore, (molte delle sue opere sono realizzate su materiali poveri, da semplici fogli a lati di scatole di cartone e vengono sperimentati numerosi materiali e tecniche come il collage o addirittura tempera grezza “incollata” sul supporto) a favore del prodotto finale, lo stile richiama molto quello dei disegni infantili, ma poco di veramente infantile c’è in questi apparenti disegni da bambini (che ricordano in qualche maniera lo stile di artisti delle altre avanguardie come Mirò e Kandinskij), forme semplificate (ricorrenti fiori e stelle) e animate dal colore, dato spesso in modo discontinuo. Potrà piacere o meno, ma è una mostra che merita una visita, meglio se da soli o comunque non con gruppi troppo numerosi, in modo da poter cogliere i messaggi nelle opere senza troppo lasciarsi condizionare dal parere altrui. Tutte le opere sono raccolte in un dettagliato catalogo pubblicato da Silvana editoriale (molto utile visto che la maggior parte dei titoli sono chilometrici).
Abbiamo anche visitato nuovamente (ma non basta mai) la collezione permanente della GAM.