Mercoledì 8 novembre 2023 19 classi del liceo Passoni sono andate a vedere il film “Io capitano”, in seguito , nel salone di viadella Rocca, gli allievi di 3G e 5G hanno potuto incontrare in presenza Doumbia, il giovane che ha collaborato alla realizzazione del film, raccontando la propria storia al regista Matteo Garrone ed Elena Rozzi, esperta in studi giuridicisull’immigrazione e referente del progetto “Pagella in tasca”.
Di seguito le testimonianze di alcuni ragazzi:
Vittoria:
“ CI tengo a dire che secondo me Doumbia ha una forza d’animo incredibile ed è la dimostrazione vivente della determinazione: mostra infatti come si possa uscire da un tunnel buio se lo si vuole, passo dopo passo, anche con l’aiuto degli altri: per questo vorrei citare questa sua frase: “La risposta che do ad ogni domanda che mi viene posta, è come affrontare una terapia che mi aiuta a elaborare il trauma subito.” Dal momento che secondo me sottolinea anche quanto lui si impegni nel rispondere, in modo di affrontare il suo passato.”
Valentina: “ Nel corso della mia vita ho sentito diverse testimonianze da persone differenti, ma la versione di Doumbia mi ha davvero colpita, come la sua umiltà e la sua dolcezza. Lui ci ha anche raccontato diverse tradizioni e favole africane per suggerire alcuni comportamenti da tenere, ad esempio, per far sì che un cambiamento accada , dobbiamo tutti fare la nostra parte, anche se ci sembra superflua. E questo è l’unico modo perché le cose si trasformino.
Giada:
Grazie alla visione del film ( “Io capitano”) e all’incontro successivo con Doumbia Siaka e Elena Rozzi sono riuscita a comprendere la realtà, la sofferenza di questi viaggi che ho sempre solo sentito al telegiornale e in maniera molto semplificata, senza dargli la giusta importanza. Ho provato molte emozioni (…) Mi è stato d’aiuto perché ho acquisito nuove informazioni, prima non mi ero mai soffermata a chiedermi che cosa spingesse i migranti a partire illegalmente e a rischiare la propria vita, ora ho aperto gli occhi su quante difficoltà affrontano non solo durante il viaggio, ma anche per integrarsi nel nostro paese, di quante cose devono fare: tra visti, permessi di lavoro e studio della lingua.
Vorrei che questi incontri potessero essere fatti più spesso, per riuscire a far cambiare opinioni e pensieri a molte persone che, purtroppo, non conoscendo la realtà, si limitano soltanto a giudicare e disprezzare, semplificando tutto con pregiudizi e razzismo.
Chiara:
La cosa che mi sconvolge di più è vedere che ai giorni nostri ci sia ancora una tale crudeltà verso il genere umano.
Erika
Ascoltare Doumbia raccontare la sua storia mi ha profondamente impressionato, provocandomi la pelle d’oca. La sua capacità di esporre con semplicità tutte le difficoltà attraversate ha toccato profondamente il mio cuore. La testimonianza di Doumbia non ha solo evidenziato le sfide affrontate, ma la sua resilienza e determinazione nel costruirsi una vita qui. Il sorriso che illuminava il suo volto durante la narrazione è stato un potente segno di speranza. IL fatto che abbia affrontato con tenacia ogni ostacolo, trasformando le avversità in opportunità, è davvero fonte di ispirazione per tutti noi. La sua storia dovrebbe spingerci a guardare al futuro con determinazione e ottimismo.
Alessia:
( L’incontro con Doumbia) è un’esperienza che porterò dentro di me per tutta la vita e che in un certo senso mi ha fatto riflettere su alcune mie azioni: ad esempio mi sono chiesta se guardando una persona di colore notassi solo il suo colore o piuttosto il suo carattere, o se ho pregiudizi nei confronti dei neri, o se anch’io posso aver agito in modo sbagliato, giudicando prima di aver l’occasione di conoscere.
Cecilia
“ Doumbia e Elena sono due bellissime persone e, nonostante la serietà dell’argomento, hanno creato un clima molto rilassato ed amichevole perché ci hanno messi nella condizione di porredomande senza imbarazzo”
Daniele
Sono grato per aver avuto la possibilità di partecipare a queste esperienze ,questo perché sono convinto che esse siano il metodo più efficace per destarci dal profondo sonno irrazionale in cui siamo piombati e aprirci gli occhi sulla realtà.
…Porterò per sempre il ricordo delle parole di Doumbia: in risposta a una delle mie domande in cui gli chiedevo se oggi, se avesse la possibilità di tornare indietro nel tempo mantenendo la consapevolezza dei rischi, delle delusioni e delle sofferenze derivanti dal viaggio da lui intrapreso, avrebbe comunque scelto di partire, Doumbia mi ha serenamente risposto: “ Se un uomo sta affogando , e l’unico appiglio che gli viene porto è un coltello, stai pur certo che quell’uomo lo afferrerà comunque, anche sapendo che si taglierà”
Mariagiulia
L’opportunità di ascoltare Doumbia Siaka è stata un’esperienza preziosa, che conserverò sempre. Durante l’incontro non ho avuto il coraggio di fare domande, ma ho assorbito ogni parola di Siaka, ognuna delle quali mi rimbomba nella testa come a chiamarmi e a dirmi che anch’io posso fare qualcosa”