LA FABBRICA DELLE STORIE: Incontro con l’autore Andrej Longo a cura del Prof. Mancin

LA FABBRICA DELLE STORIE: LA 3G incontra l’autore Andrej Longo.

 

Andrej Longo, autore di Mille giorni che non vieni, è un affermato scrittore napoletano e la III G ha avuto il privilegio di incontrarlo lo scorso 22 marzo, grazie alla disponibilità di Massimo Trombi di Binaria, la libreria del Gruppo Abele.

Il libro è frutto del vissuto di Longo, che è stato a contatto con i detenuti del carcere di Secondigliano, allestendo con loro uno spettacolo teatrale tratto dalle storie contenute in Dieci, una suaraccolta di racconti ambientati a Napoli e scanditi secondo i dieci comandamenti. Questa esperienza, oltre ad arricchirloumanamente, lo ha ispirato nella stesura del romanzo Mille giorni che non vieni. Dalle storie personali dei carcerati è emersa la paura della vita che li attende fuori dalle celle, la difficoltà di reinserirsi nella società e di trovare un lavoro onesto, l’inevitabile ritorno alle attività camorristiche come unica modalità di sopravvivenza.

Il romanzo narra infatti di Antonio Caruso, detenuto per omicidio, che dopo sei anni di reclusione viene inaspettatamente scarcerato: è giovane, ha la consapevolezza di aver commesso molti errori, ma sembra che la vita voglia offrirgli una seconda possibilità. Per prima cosa deve recuperare il rapporto e la stima di Maria Luce, la compagna sordomuta che lo ha lasciato non appena ha scoperto che aveva ammazzato un uomo, e soprattutto di Rachelina, la figlia di sette anni che ha incontrato solo una volta. Antonio vuole riscattarsi ai loro occhi, ma la vita fuori dal carcere lo riconduce nel vicolo cieco della criminalità organizzata; la camorra torna ad usarlo come una pedina, ma, quando tutto sembra perduto, egli decide con coraggio di riprendersi la sua esistenza, di mettersi in gioco, di rischiare questa volta però dalla parte giusta.

Andrej Longo si è rivelato totalmente disponibile e ha risposto alle tante domande che gli sono state poste, oltre che in merito alla trama e ai personaggi, anche a proposito del processo creativo,delle scelte linguistiche (l’uso del dialetto),  del modo in cui le idee nella testa di uno scrittore diventano storie scritte per essere lette. Con la sua simpatia e grande comunicativa ci ha spiegato che non è lui a scegliere una storia o dei personaggi, ma sono loro a scegliere lui, come se bussassero alla sua porta, chiedendogli di dare loro vita con la narrazione. Per questo il finale del romanzo è aperto, cosicché, se un giorno il personaggio di Antonio Caruso “tornerà a bussare alla sua porta”, potrà decidere di raccontare il seguito delle sue avventure.

Prima di salutarci, Andrej ci ha letto alcune pagine del romanzo, emozionandoci con la delicatezza della sua voce.

 

Gli alunni della 3G

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