Ars Captiva presenta “Persistenze” all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino recensione a cura della Prof. Pontet

Ars Captiva presenta “Persistenze” all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
Il 7 ottobre 2021 alle ore 18.00 ha aperto al pubblico l’evento Ars Captiva 2021.
Gli allievi del Liceo Artistico Passoni, Cottini, Primo di Torino, del Liceo Artistico Buniva di Pinerolo, del Liceo 25 Aprile, Faccio di Castellamonte, con quelli dell’ IIS Bodoni Paravia e Giulio Natta, l’ IPS Albe Steiner, insieme all’Accademia di Belle Arti di Torino, riuniti nella storica location dell’Accademia Albertina hanno allestito lo spazio espositivo per dialogare su un unico tema: L’archetipo nei contenuti e nei linguaggi dell’arte contemporanea. La rassegna Ars Captiva è il luogo d’ incontro dove il pensiero degli allievi dell’indirizzo Arti figurative, delle scuole che concorrono a questa manifestazione, prende forma e si trasforma in linguaggio figurativo per raccontare questo nostro tempo in cui l’ artista si interroga sul valore etico, individuale e collettivo, sui significati ancestrali dell’esistenza. Ogni opera include, nei segni e nei simboli materici di cui è composta, tutte quelle tematiche e riflessioni che l’animo occulta nel profondo mentre l’estro le fa riemergere per riportarle in superficie sulla tela di questi artisti apprendisti. Al primo piano della rotonda dell’ Accademia Albertina tre allievi della classe 5E, con le docenti Mariangela Capra, Silvana Statile e Daniela Licciardello, raccontano le loro installazioni. Jovetic Ines, nello spazio a lei dedicato, rappresenta il concetto della vita intesa come un gioco da tavolo i cui piani in legno, marmo e bronzo suddividono ideologicamente le epoche in un continuo ripetersi di eventi come ad indicare un gioco perpetuo in cui cambiano, nel tempo, solo i giocatori. Marco Gomiero invece rivisita la leggenda del vaso di Pandora, una metafora della vita che trae ispirazione dalla mitologia del labirinto di Cnosso, esponendo una scatola che contiene la negatività e la speranza dell’umanità intrappolata in cunicoli tubolari dai quali emergono dei fili di ferro a rappresentare, simbolicamente, il concetto di groviglio creato dai problemi che attanagliano l’esistenza . Eleonora Gabbiani decontestualizza la ricchezza intesa come sperpero dell’abbondanza rappresentata dal mito di Bacco; la mano in filo di ferro non raccoglie i frutti della terra bensì attende lo scorrere del flusso sterile di un esistenza privata di valori etici. La partecipazione degli allievi del Liceo Passoni ad Ars Captiva, negli anni, è cresciuta fino a diventare una prerogativa di scambio culturale irrinunciabile dove è possibile toccare con mano l’ interdisciplinarità tra le arti; L’esposizione delle opere sarà visitabile dal 8 al 24 ottobre 2021.
m.p.
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