Recensione a cura della Prof Pontet dell’incontro con le volontarie della Casa delle Donne presso il LAP a cura della Prof Capra che ha coinvolto le classi 4B, 4E e 5E

incontro con lo staff dell’associazione LA CASA DELLE DONNE, Progetto: ” Scelgo di non agire violenza” organizzato dal CCVD( Coordinamento contro la violenza sulle donne) e sostenuto dalla Città di Torino ( Assessore alle Pari Opportunità Marco Giusta). Attuato da 9 associazioni del CCVD. Al Liceo Passoni , Casa delle Donne e Scambiaidee. I video dal progetto Five men. # cosedauomini.

La violenza celata. Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenze contro le donne

I giornali riempiono le pagine di cronaca, le statistiche sono impressionanti, la vita delle donne sta subendo una nuova forma di barbarie.

La mancanza di valori etici sta contaminando il tessuto sociale della collettività, le rinnovate cattive abitudini morali degli uomini sono l’origine di quei comportamenti violenti, di prevaricazione, abuso  e femminicidio che sta prendendo il sopravvento.

Bisognerebbe affrontare  alla radice il problema che  sta diventando sempre più un’ emergenza sociale, solo che, mentre le statistiche informano la cittadinanza che tre donne alla settimana vengono uccise dai loro carnefici, i fondi per finanziare i Centri anti-violenza diminuiscono.

La “Casa delle Donne” di Torino, così come i Centri anti- violenza delle altre città italiane si stanno attivando per incentivare degli incontri formativi di prevenzione con i ragazzi della Scuola Secondaria di secondo grado, che sono i più esposti alle malversazioni di genere.

Sabato 24 novembre 2018 le classi terze del Liceo Artistico Passoni di Torino si sono riunite nella palestra della Succursale di Via della Cittadella 3 per partecipare alla prima giornata di questo progetto formativo.

Durante l’analisi delle parole chiave, della visione dei filmati, del dibattito tra i formatori e gli studenti, si sono celate alcune riflessioni molto significative:

Quante giovani vite dovranno ancora essere spezzate da uomini che le ritengono indegne di vivere per la sola colpa di ritenersi “altro” da loro?

Quante madri dovranno ancora vedere trucidare i propri figli dai loro padri perchè la loro vita di donne possa trasformarsi in un’eterna agonia, privata della gioia di vivere?

Quanti figli dovranno ancora vedere i propri genitori massacrarsi a colpi di parole che si trasformano in azioni e finiscono in un delitto annunciato?

Ieri, 25 novembre 2018, si è commemorata la Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenze contro le donne ma nessun funerale di Stato potrà mai asciugare le lacrime di quelle giovani vittime che hanno avuto la forza di denunciare ai famigliari, agli amici, alle Forze dell’Ordine la propria angoscia e che sono state lasciate sole fino al  loro ultimo respiro.

La scuola può investire nella formazione dei futuri cittadini al rispetto della vita ma per scalfire il muro dell’incomprensione che si alza nella sfera affettiva di un adolescente, spettatore di violenza contro la propria madre, bisogna agire in giovane età, bisogna aprire il dibattito con quegli uomini che, nella loro innocenza di oggi, sono dei potenziali killer di domani.

mp.

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