La moda che cambia il suo stile
Nulla di nuovo ma tutto è cambiato nelle Capitali della Moda che dal mese di gennaio e febbraio si contendono il primato delle novità nelle passerelle di Parigi, Londra e Milano.
Le lancette del tempo avanzano e indietreggiano in una continua ricerca immaginaria di stabilità storica e stilistica.
La volontà di cambiare radicalmente è frenata dal timore delle novità e cosi tutto resta tale e quale, come sempre.
Da più di un ventennio per vedere qualche proposta azzardata, qualche sfrontatezza concreta bisogna rivolgersi alle Maison degli stilisti che, magistralmente con la stoffa, le forbici e un filo da cucire, raccontano l’evoluzione e l’involuzione sociale, nel modo di vestire, sottolineando l’abilità sartoriale che si cela nella ricercatezza del dettaglio di un manufatto.
In questo nostro modo caotico di vivere la contemporaneità possiamo trovare di tutto per vestirci o semplicemente coprirci.
Il mercato della moda ha trasformato quelli che erano i principi dell’ eleganza nell’ esatto suo contrario, ha rottamato il bon ton, ha introdotto la filosofia del bello perchè si vende e non del bello in quanto tale.
L’arte, il costume e il design sono da sempre stati un must tutto italiano, il carattere delle aziende dell’ artigianato locale e non de-localizzato che ha contribuito a far crescere generazioni di talentuosi.
Nel Palazzo Reale di Milano, dal 22 febbraio, è possibile visitare l’esposizione “L’Italia vista dalla moda” che celebra il Made in Italy e la creatività dei suoi fautori.
Dopo un secolo di haute couture siamo passati a scanzonate contaminazioni di out of style contraddistinte da forme informi, da linee estreme, da contrasti cromatici kitsch, da strutture impraticabili sul corpo che vantano il titolo di “trans umana” nuova tendenza dello stile.
Un’ incredibile moda femminile che per renderci “sicure ad uscire da sole di notte” ci protegge con un outfit ibrido da paura.
Una stratificazione barbara di indumenti più o meno coordinati avanzano con la presunzione di rappresentare le nuove tendenze della moda e mentre la povertà europea assume connotazioni sempre più evidenti anche nel nostro modo di vestire, la nostra tramontata opulenza stilistica trionfa nei paesi emergenti.
Di fronte a tutto questo le docenti del dipartimento Moda del Liceo Artistico Passoni di Torino continuano a insegnare la Storia delle tradizioni del Costume Europeo, il disegno di composizioni armoniche per la stampa del tessuto, il taglio sartoriale dell’abbigliamento base ricordando ai nostri allievi che per diventare professionisti affermati bisogna dotarsi di conoscenza e competenza; essi avranno tutta la vita per decidere se fare tesoro degli apprendimenti acquisiti o disimparare per inerzia.
m.p
Immagini : classe 3C Collezione “Gold”
classe 3F Fantasie per tessuto