Filippo Miserere 2G intervista il fumettista Lorenzo Balocco, cura del prof. Veneziano

Ciao Lorenzo!Grazie per averci concesso quest’intervista intervista.

Potresti presentarti ai lettori per chi non conosce te e i tuoi lavori…

 Ciao sono Lorenzo Balocco. Creatore di Sortisia pubblicato da Cronaca di Topolinia. E sono felice di far essere protagonista di ques’intervista.  

1) Quanto pensi siano utili le tecniche base di disegno, non fumettistico, ma in generale?

(Questa domanda è per quelli che vogliono cimentarsi senza dover imparare quelle tecniche noiose anche…)

 Il mondo del fumetto è divertentissimo, perché essendo parte integrante dell’arte, il successo e la bellezza di un prodotto derivano da un sacco di fattori che possono essere la bellezza della storia o magari dei dialoghi particolarmente emotivi o un disegno molto colorato; ci sono tantissimi esempi di autori che dal punto di vista artistico del disegno non sono dei fenomeni, però sono riusciti a fare prodotti di grandissima qualità e ad essere famosi. Ma anche quando lo stile è molto particolare o magari parodistico, allegorico, ecc.

Le basi dell’anatomia sono utili, perché aiutano a “muovere” il personaggio nello spazio, sapendo come i muscoli si intersecano fra loro o come le ossa si girano a seconda di dove si muova il personaggio, è una base molto importante.

 Quindi, in pratica, stai dicendo che, se il proprio stile non lo richiede, certe tecniche non sono importanti, ma invece con altri stili sì…

 Diciamo che saperlo fare è un bene anche se poi alla fine lo stile è un po’ diverso.

Un po’ è il ragionamento di Picasso, che era un disegnatore incredibilmente fedele e un ritrattista fantastico, faceva anatomie meravigliose, ma poi ha scelto di seguire un’altra strada, perché la sua espressività si confaceva di più al cubismo.

Il padre di Picasso, inoltre, quando vide che a 6 anni il figlio era più bravo di lui ha mollato la bottega.

 2) Come pensi che la cultura popolare dei tuoi tempi abbia ispirato i tuoi lavori?

 Che domanda difficile…

Allora, i miei lavori sono stati ispirati da tantissime persone, da tutto il cinema della mia adolescenza, quindi appunto tutto il fantasy che ho visto, Guerre Stellari, Harry Potter, insomma c’è di tutto. Qualsiasi cosa. Poi uno guarda alla fine e va a mischiarsi con la creatività.

Indubbiamente ho avuto dei maestri di riferimento, maestri fisici appunto, Massimiliano Frezzato, Marco Natale, Francesco Mattina, Mignola e Fabio Ruotolo, tutta gente che mi ha insegnato il mestiere. Poi ho avuto maestri ai quali mi sono ispirato molto, 3 in particolare hanno ispirato Sortisia. Chris Bachalo (disegnatore di Doctor Strange), Mike Mignola (creatore di Hellboy) e Alessandro Barbucci (co-creatore delle “W.I.T.CH.” e “Monster Allergy” e “Sky Doll”). pur non avendoli mai incontrati, sono i 3 che mi hanno ispirato di più e mi hanno instradato sullo stile che volevo prendere (e i loro stili sono diversissimi l’uno dall’altro).

 3) Allora questa domanda è un po’ più patriottica, diciamo , comunque, dato che Sortisia, il tuo primo fumetto, è ambientato a Torino, città con un enorme potenziale per questo tipo di storie. Cosa ti ha spinto ad ambientarla in questa città invece di narrare un contesto, in conferme di successo, come Roma, Milano ecc. ?

 Proprio perché Torino ha un grosso potenziale magico questo mi ha dato l’idea di ambientarlo qua, perché a parte il fatto che sono di Torino quindi conosco la mia città, conosco le sue leggende. Poi Torino ha per l’appunto tantissime particolarità, tantissime leggende, tantissimi aneddoti che vale la pena raccontare, tanti personaggi che si possono rivisitare in qualche modo e magari renderli in modo più “fumettoso”, diciamo.

Ci sono delle belle storie da raccontare e proprio un personaggio come Sortisia è l’eroina che la città si meritava: sostanzialmente è quello che serve, una strega a Torino che è la città del diavolo. Ovviamente Sortisia andrà in giro per l’Italia perché ovviamente la mitologia italiana, il folklore italiano, è divertente. Quindi, appunto, non si limiterà a Torino, ma si sposterà per incontrare personaggi che hanno senso lì, quindi volevo andare a parare su questioni che conosco su luoghi che ho visto e che appartengono alla mia terra in qualche modo, e per sfatare il mito che non c’è niente da raccontare in Italia perché non è vero.

4) Quanto pensi siano utili le attività secondarie?

Per esempio organizzare eventi, lavorare con altri artisti a progetti minori ecc.

 Anche questo è divertente, interessante, collaborare con altri autori, è sempre bello quando ci si trova a sceneggiare e disegnare da soli si ha una concezione delle cose molto più personale, ti permette di prenderti i tuoi tempi per lavorare; quando si ha a che fare con uno sceneggiatore tipo devi seguire quelle che sono le sue indicazioni, le sue inquadrature, le sue vignette, la gabbia delle sue tavole, perché lui la storia l’ha pensata così ed anche disegnare con altre persone è un motivo di crescita, nel senso che hai nuove cose da imparare, per esempio anatomie migliori, inquadrature particolari, ognuno ha la sua formazione quindi l’unicità da comunque ricchezza in qualche modo.

 5) Invece che ne pensi del crearsi un bagaglio culturale?

Tipo nel conoscere la letteratura del passato, certi film d’autore, le culture degli altri paesi e via dicendo…

 Anche questo è di fondamentale importanza per poter sviluppare una sceneggiatura. Perché già solo se uno conosce la letteratura, a parte il fatto che conoscere la letteratura significa sviluppare storie e fare citazioni più o meno colte che possono risultare anche divertenti. Il folklore è spesso legato alla letteratura e le fiabe e alcune opere di grandi autori sono comunque letterarie e non solo, molti autori famosi hanno alle spalle una conoscenza del folklore. E quindi questo è, ovviamente, di fondamentale importanza.

 Un po’ come gli autori di fiabe come i Fratelli Grimm, Giambattista Basile…

 Sì anche loro.

Per dire un personaggio molto divertente che è nato nel 1800 è Peer Gynt. Che è quell’eroe norvegese che poi ha combattuto contro i troll.

Quindi un conto è la conoscenza della letteratura e del folklore, degli autori del cinema per riuscire a tirare fuori delle idee, e anche per non andare a copiare troppo quello che han già fatto altri. Spesso capita che venga un idea troppo simile ad un prodotto di un altro autore. Se poi fai una citazione, tutti contenti, ma se fai una cosa troppo uguale diventa plagio: e quindi i non sapere che è successo prima è un problema, perché poi la tua storia diverrà la brutta copia di qualcos’altro.

E poi i Classici sono fondamentali per riuscire a conoscere la mitologia greca e quella, quella per esempio, mi ha dato un input molto importante nel mio lavoro, conosco abbastanza bene la mitologia greca e riesco a concepire storie che poi si avvicinano a questi miti.    

 6) Cosa puoi dirci riguardo il percorso che devi ancora fare? (essendo appena iniziato) Dove punti di arrivare… come migliorare…

 Il mio percorso è appena iniziato, effettivamente, e quindi la strada per migliorare è sempre aperta e molto lunga.

Nel nostro lavoro, come negli altri mestieri artistici, non si è mai arrivati e c’è sempre da migliorare. Fantastici disegnatori, come quello di Tex o Paolo Mottura (disegnatore della Disney), sono persone incredibilmente umili sebbene siano grandi maestri e quando ti capita di vederli, loro criticano le loro opere, del tipo: “Guarda questo tratto com’è impreciso!” “Ma se sei un maestro tu?!”e loro cercano di continuare a migliorarsi.

Io spero di arrivare ad un modesto successo, come autore e come artista indipendente, raccontando le mie storie originali, sperando che alla gente piacciano. Oppure collaborando con case editrici più grandi, non mi dispiacerebbe, effettivamente, lavorare per un circolo americano come Marvel o DC.

Mi piacerebbe anche lavorare per Bonelli, anche se il mio segno non si presta moltissimo al loro modo di vedere il mondo, ma non si sa mai, nella fortuna magari…

Io ho intenzione di vivere in Italia, ma nel mio lavoro è più facile dato che invii i progetti per e-mail.

Ma collaborare con qualcuno di importante mi piacerebbe.

 Allora qui abbiamo finito.

Grazie per averci concesso il tuo tempo per quest’ intervista.

 Grazie a voi è stato un piacere.

Si ringrazia anche Games Academy, per per averci ospitato nel loro negozio durante l’intervista.  


Filippo Miserere 

 

 

 

 

 

 

  

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