recensione di Gabriele Artusio 4E
DIRETTO DA: John Lee Hancock
PRODOTTO DA: Ian Collie
COLONNA SONORA: Thomas Newman
MONTAGGIO: Mark Livosi
FOTOGRAFIA: John Schwartzman
CAST: Tom Hanks, Emma Thompson, Colin Farrell, Wilson Ruth, Paul Giamatti, Brad Whitford
Walt Disney torna alla ribalta con un nuovo film, la storia segreta e mai raccontata della genesi di uno dei più grandi classici, non solo della grande famiglia Disney (che nel 2018 compirà la bellezza di 90 anni), ma dell’intera storia del cinema: Saving Mr. Banks (capirete più avanti il perché del titolo) ci riporta indietro di alcuni anni rispetto la produzione del celeberrimo film, all’alba di una magica leggenda…
LA NASCITA DELLA MAGIA…
Siamo nel 1961, Walt Disney (Tom Hanks) combatte da ormai vent’anni la sua battaglia per ottenere dalla scrittrice Pamela L.Travers ( Emma Thompson, la prof.Cooman nei film di Harry Potter) i diritti per il suo più amato lavoro, Mary Poppins( ah..quanti ricordi), ma la signora Travers, Waltdisneyfobica convinta, non ne vuole sapere, l’ultima cosa che vuole vedere, è il suo lavoro trasformato in una delle mielose operette animate di Walt Disney, ma la determinazione di quest’ultimo, la crew di produzione (tra cui spiccano Richard Scherman/J.Schwartzman e Don Dagradi/Whitford) ed i ricordi riaffioranti di un’infanzia trascorsa nell’Australia di inizio ‘900 , la convinceranno a cambiare idea…
BACKSTAGE MOVIE
Film di taglio storico-drammatico ( ma l’umorismo non manca; dopotutto, è un film Disney), che ci riporta negli anni ’60, quando la Walt Disney era all’apice del successo, Saving Mr.Banks non è solo un omaggio ad un cult del cinema, ma anche la nascita di qualcosa di nuovo: un Back-stage movie, lo si potrebbe chiamare: sono tanti i film che hanno narrato la vita di attori e registi, da Chaplin a Hitchcock; ma fino ad ora, la narrazione delle produzioni dei film, era spettata essenzialmente ai contenuti speciali dei nostri dvd ed ai documentari (imperdibile “l’impero dei sogni” targato History channel, dedicato a Star Wars), cosa che invece non accade per la musica (“Michael Jackson’s This is it”, tanto per dirne uno), questo film invece, seppur in maniera non documentaristica, ci narra la genesi, la crescita e la ribalta di uno dei film più famosi mai prodotti, e lo fa in modo sublime: umorismo e dramma accompagnano lo spettatore tra la terra dei canguri del 1901 e la città degli angeli degli anni ’60 nella lunga e graduale gestazione dell’opera…
Oltre all’originalità dell’argomento trattato (e non è detto che questo rimanga unico del suo genere, soprattutto ora che la Disney ha i diritti per il sopracitato Star Wars…), non vanno dimenticati tutti gli altri aspetti, a partire dal cast: Tom Hanks è perfetto nel ruolo di padre di Topolino e di padre che tenta di mantenere una promessa fatta vent’anni prima (quei baffetti lo rendono quasi la copia sputata del vero Disney). Emma Thompson presta il volto alla capricciosa ed inattaccabile scrittrice Pamela Travers (mentre la sua versione giovane è Annie Rosie Buckeley), per nulla convinta all’idea di trasformare la sua Mary Poppins in un film (soprattutto un film d’animazione, che pare non sopportare, così come i pupazzi-omaggio di Disney e gli abbondanti spuntini iper-calorici degli Studios) e tormentata da ricordi dell’infanzia trascorsa in una fattoria, che sperava di aver cancellato per sempre. Paul Giamatti presta il ruolo al solare e positivo taxista Ralph mentre Schwartzman e Scherman sono i compositori della leggendaria colonna sonora del film (le cui esibizioni mandano in estasi Disney e fuori di testa la Travers…). Da ricordare anche Colin Farell e Ruth Wilson (Jane Eyre nell’omonima miniserie televisiva del 2008) nel ruolo dei genitori di Pamela e Rachel Griffiths nel ruolo di zia Ellie ( tenetela bene a mente…) Meriti speciali vanno anche a Mike Newman, la cui colonna sonora ha fatto guadagnare alla pellicola una candidatura ai premi Oscar 2014, e alla fotografia di Schwartzman (soprattutto il set australiano)
TITOLO?
Chi ha visto Mary Poppins, non ha bisogno di spiegazioni, per gli altri invece, Mr Banks, non è altro che il padre dei ragazzini, impiegato in banca ma con numerosi problemi, che nel corso del film si scoprirà essere (come era facilmente intuibile) una versione cartacea (e poi cinematografica) del padre di Pamela: Mary Poppins rappresenta quindi per l’autrice qualcosa di più di un semplice racconto, da qui la sua irremovibile (all’apparenza) posizione nei confronti di Disney; il rapporto padre-figlia, la fa da padrone nel film tra Pamela, ragazzina cresciuta con un grande insegnamento “non smettere mai di sognare” e Walt, padre e produttore con una comune promessa da mantenere: salvare il signor Banks…