di Arianna Scebba & Letizia Trotta 2°
Liceo classico, Liceo Norberto Rosa di Susa
In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna, vogliamo ricordare l’installazione Zapatos Rojos dell’artista messicana Elina Chauvet, presentata in piazza Castello a Torino – quarta città europea a partecipare al progetto dopo Milano, Genova e Lecce – a cura di Francesca Guerisoli.
Centinaia di scarpe femminili tingono di rosso la pavimentazione, creando un percorso, una rete di solidarietà che vuole dire basta alla violenza sulle donne.
Ogni paio rappresenta una donna, la violenza subita.
Il rosso, che da simbolo della violenza stessa diviene metafora della forza, della volontà di opporsi ai maltrattamenti, dell’energia fisica e mentale.
Un rosso che non fa più male ma che permette alle donne di alzare la testa e lottare – non più donne cancellate dalla violenza di genere, di cui rimangono solo le scarpe, ma pronte a lottare contro vessazioni e ingiustizia.
Il progetto di arte pubblica rimanda alla situazione di Ciudad Juárez, città del Nord del Messico al confine con gli Stati Uniti. Qui, a partire dal 1993, gli atti di violenza sulle donne si sono moltiplicati.
Il fenomeno è stato preso in scarsa considerazione da autorità e media, ma è proprio a seguito di questa orribile e impunita violenza, dettata da una cultura maschilista, che, nel 2009, Elina Chauvet ha dato vita a Zapatos rojos.
È a Juárez che per la prima volta compare il termine “femminicidio”.
Al liceo Norberto Rosa di Susa stiamo raccogliendo e preparando le nostre paia di scarpe rosse per trasferire l’idea e l’installazione di Elina Chauvet nell’ambito del percorso della violenza contro le donne inserito nel progetto Human Rights Friendly School in collaborazione con Amnesty International, attivo presso l’Istituto segusino da quattro anni.
La performance degli studenti avrà luogo in data da destinarsi. Ne daremo notizia sul blog.