Storia e leggende sulla Cattedrale di Monreale

di Lucrezia Operti 3^D
del Primo Liceo Artistico Statale di Torino

Durante questo anno scolastico due classi del Primo Liceo Artistico di  Torino, la mia classe  3^D , e la 5^D, hanno svolto un viaggio di istruzione a Palermo.
Tornata a scuola, come partecipante al progetto “Giovani e il Giornale dell’Arte,  ho preparato un articolo su Palermo e le sue meraviglie.
Ho trovato la città e i suoi dintorni luogo fantastici, pieni di ricchezze storico-artistiche. Nella storia di questa regione si  sono alternate diverse civiltà,  a partire dagli antichi Greci, ai Fenici, ai Bizantini, agli Islamici, ai Normanni, agli Arogonesi, agli Angioni, via dicendo e ogni popolazione ha lasciato un po’ della sua cultura facendo della Sicilia un terra dalle mille sfaccettature.
L’edificio che durante il mio viaggio mi ha colpito di più è la Cattedraledi Monreale, adagiata sulle pendici del monte Caputo, distante pochi chilometri  da Palermo.
Il Duomo di Monreale, dedicato a Santa Maria Nuova, è stato costruito nel 1174 per volere di Guglielmo II d’Altavilla, detto il Buono, Re di Sicilia dal 1166 alla morte 1189; figlio di Guglielmo I il Malo e di Margherita di Navarra.
Al suo interno sono collocati il sarcofago in porfido di Guglielmo I, morto nel 1169, e quello marmoreo di Gugliemo II.
Ci sono numerose leggende di epoca normanna sulla Cattedrale e forse la più famosa, corrispondente allo spirito religioso che si diffuse nell’isola in seguito alla cacciata degli Arabi , è quella che esalta l’opera di Guglielmo II di Sicilia per  la costruzione del Duomo di Monreale.
Si narra che Guglielmo,colto da stanchezza, si fosse addormentato sotto un carrubo, mentre era a caccia nei boschi di Monreale; in sogno gli apparvela Madonna, a cui era molto devoto, che gli rivelò il segreto di un “truvatura” con queste parole: “Nel luogo dove stai dormendo è nascosto il più grande tesoro del mondo: dissotterralo e costruiscici un tempio in mio onore”.
Dette queste parole, la Vergine scomparve e Guglielmo, fiducioso della rivelazione in sogno, ordinò che si sradicasse il carrubo e gli si scavasse intorno.
Con grande stupore venne scoperto un tesoro in monete d’oro che furono subito destinate alla costruzione del Duomo di Monreale , per il quale furono chiamate maestranze arabe specie per i mosaici “i mastri di l’oru”.
La facciata  è caratterizzata da un portico a trifora, due massicce torri fortificate (quella di sinistra trasformata in campanile) e pregevoli porte bronzee, una delle quali risale al 1185 ed è opera di Bonanno Pisano.
L’esterno, seppur modificato nel tempo, nella parte posteriore conserva intatta l’impronta normanna ed è ornato da vari disegni formanti una serie di archi di pietre bianche e nere con cerchi al di sotto, assai ben combinati e disposti tra loro. Le absidi, col fitto intreccio d’archi acuti, evocano atmosfere arabeggianti.
Il vastissimo interno basilicale ha tre navate, un soffitto a capriate e dietro l’altare l’edificio termina con tre absidi.
Le navate sono divise da colonne e capitelli di epoca romana.
I mosaici che decorano l’edificio sono di una magnificenza incredibile,  da levare il fiato.
Le pareti delle absidi e delle navate sono, superiormente, rivestiti da mosaici a fondo oro, eseguiti tra il XII e la metà del XIII secolo da maestranze in parte locali e in parte veneziane, formatesi alla scuola bizantina.

Questi mosaici raffigurano storie cicliche dell’Antico e del Nuovo Testamento; nel catino absidale mediano è la colossale figura del Cristo Pantocratore.
Questa immagine dimostra la grandezza dell’atto del creare, la totale differenza tra il Cristo e le cose create, che sono tutte infinitamente più piccole.
Il Cristo è raffigurato a mezzo busto su sfondo d’oro.
Il Cristo regge in una mano un libro,  con l’altra mano  fa un gesto benedicente, con alcune dita sollevate e le altre abbassate: il gesto con cui si richiama la potenza divina sulle cose.
I pavimenti musivi del Duomo di Monreale negli anni 2007-2009 hanno subito dei restauri conservativi nelle aree del presbiterio e delle navi laterali.
Il degrado dei mosaici medievali dovuto all’eccessiva presenza di pubblico, al malcostume dei turisti di trafugare le tessere sconnesse vicine al sarcofago di  Guglielmo I.
Questo intervento  si caratterizza  per l’utilizzo di tipi di marmo sbagliati  per le integrazioni e  per metodo di lucidatura  e questi brutti marmi moderni  sono stati inseriti tra le tessere di marmi antichi classici qui riusati nel Medioevo.
Le piogge di novembre del 2010 avevano fatto affiorare segni d’umidità all’interno della cattedrale  ma  i mosaici , per fortuna, non corrono rischi immediati.
Sfido chiunque a non essere colpito dalla bellezza, dalla ricchezza fastosa di questa magnifica Cattedrale del XII secolo.
I mosaici sono di altissima qualità, di una bellezza incomparabile.
I raffinati  decori  che coprono le pareti delle absidi sono magnifici, si sta col naso all’insù per osservare gli episodi della Bibbia raccontati con le tessere d’oro collocate dai maestri artigiani arabi e bizantini.
I chiostri uguagliano lo splendore dell’interno dell’edificio e sono assolutamente da vedere le colonne binate, ornate con mosaici, e una stupenda fontana araba.
Per me, questo è uno dei luoghi più magici di tutta la Sicilia che non dimenticherò mai.

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