di D’Ambrosio Alice & Sollena Giulia 3^Es
Noi tutti sappiamo bene che l’ambiente della mostre artistiche è teso e complicato … Sarà per colpa di esperti saccenti mai accontentabili ? Oppure delle guide snob con la puzza sotto il naso ? Ad ogni modo, è chiaro che qualcosa non va. Ma dunque, come fare a sopravvivere ad una mostra o una galleria ? La risposta è qui !
5 SEMPLICI METODI PER NON DESIDERARE NECESSARIAMENTE UN’EVACUAZIONE DELL’EDIFICIO DURANTE UNA QUALSIASI ESPOSIZIONE:
1) DOPPIA RAZIONE D’INFORMAZIONE
E’ bene per noi esseri umani ( normali, senza un bagaglio culturale artistico da cervelloni ) informarsi, anche poco prima di una mostra . Sì, informarsi … ma come ? Tutto sotto controllo: Esiste internet !!! Per chi non lo sapesse infatti, internet non è solo Twitter o facebook, ma anche migliaia di pagine di … qualunque cosa voi possiate immaginare !
L’alternativa ad internet è la biblioteca, quel posto sempre vuoto e tetro.. sta a voi scegliere.
2) SANGUE FREDDO !
Mantenete la calma quando arriverà l’ora di entrare nella mostra/galleria: aprite la porta, comprate il biglietto non vi spaventate quando un gorilla alto circa due metri lo strapperà all’ingresso … lo sguardo delle guide turistiche in divisa vi punzecchierà lentamente i nervi ma dimostratevi superiori e rispondete con uno sguardo indifferente e ( metaforicamente parlando) a testa alta.
3) LA MIGLIORE GUIDA E’ IL CUORE …
No, non è un singolo dell’ultimo tizio uscito da qualche squallido reality, questa è pura verità ! bastano le proprie emozioni per tradurre, scomporre ed amare un’opera. Non c’è niente di meglio di un tuffo completo nelle proprie sensazioni, e spesso per farlo è necessario dimenticare tutto ciò che si sa sull’arte, e questo non lo dicono i critici snob, e nemmeno le guide turistiche: sono proprio gli artisti a consigliarlo.
4) USCITA TRIONFALE
E’ consigliato più per se stessi che per fare buona impressione sugli altri, fare qualche considerazione post-mostra: commentare, prendere spunto, parlarne a casa, oppure con un amico che avrete quasi sicuramente pagato per venire a farvi compagnia, insomma, qualcosa !
Se nulla di ciò che hai visto ti ha realmente colpito le opzioni sono le seguenti:
a) L’artista è \ era un totale incapace.
b) Non hai seguito i quattro consigli precedenti. Ma se questi consigli per voi potrebbero sembrare sbagliati o comunque non condivisi.. quest’ultimo consiglio non può che funzionare.
5) PERLA DI SAGGEZZA
A chi non è mai successo di non capire nulla di un quadro o peggio ancora di tutta un’intera esposizione? Quante volte non è rimasto nulla in noi dopo una mostra? Spesso non ci si sente abbastanza a proprio agio per poter lasciare libere le emozioni, oppure non si è molto informati, ma fortunatamente l’unica cosa davvero in grado di spingerci a ridere, piangere, riflettere, a volte persino arrabbiarci davanti a un opera è l’amore per l’arte che di questi tempi per quanto noi non riusciamo a notarlo parla di noi, delle nostre lotte, dei nostri dubbi, di tutto ciò che stiamo vivendo: le cose più belle, le emozioni più felici, ma soprattutto le cose brutte, di cui nessuno parla mai ma che noi adolescenti un po’ come gli artisti che ci somigliano tanto non vediamo l’ora di denunciare: la politica allo sbando, il pensiero spaventoso della morte che ci perseguita ovunque, la superficialità del nostro XXI secolo che ci lascia soli, l’omologazione .
E’ tutto in quelle opere, sta a noi cavarlo fuori per poterci sentire un po’ più liberi.
Giulia, qualche settimana fa ha avuto modo di testare questi cinque consigli ad “Artissima” per la presentazione di un libro molto particolare che aiuta i lettori a capire proprio che ruolo ha l’arte nelle vita quotidiana … lei ci racconta: “Artissima è stata un’occasione che mi ha fatto vivere un’esperienza insolita, ho avuto modo di parlare direttamente con gli autori di un libro, persone colte, aperte, serie, che hanno in qualche modo influenzato positivamente la mia visione dell’arte. Ho capito che spesso di fronte ad un’opera non ci poniamo troppe domande perché le riteniamo quasi scontate, ma forse sono proprio domande che necessitano di una risposta non così tanto scontata . Per questo ognuna delle persone con cui ero, subito dopo la mostra non ha potuto fare a meno di porsi la domanda principale del libro: Come l’arte influenza la mia vita quotidiana?”
Mi ritrovo in molte parti del vostro post, condivido molte delle opinioni descritte, il vostro linguaggio spontaneo e vivo trasmette davvero le emozioni da voi provate e permette al lettore di riconoscersi in alcune vostre descrizioni…spero di “leggervi” ancora…