di Erika La Marca 3^Es
Il 24 siamo andati a Genova per visitare la mostra di Van Gogh composta da 80 capolavori della pittura europea e americana del XIX e del XX secolo provenienti dai musei di tutto il mondo. Dopo tante ore passate sul pullman, siamo arrivati, entrati la guida ci ha mostrato una angolo allestito come una camera, che era di Van Gogh quella del viaggio ad ARL, sulle pareti erano presenti alcuni suoi quadri tra cui quello delle sue scarpe e due paesaggi a lato che sono di Giorgio Marandi degli anni uno ’60 e l altro del 1900.
Van Gogh come ci spiegò la guida fece un viaggio interiore cioè attraverso i colori, invece altri pittori come Monet e Gauguin fecero un viaggio di spostamento e di esplorazione!
La mostra era formata da varie stanza e in ogni stanza c’erano più o meno dai 6 ai 9 dipinti e in alcune anche 1 solo che significava molto per il pittore! Subito dopo averci spiegato la vita di Van Gogh attraverso dipinti e disegni e dal passaggio dal buio degli interni olandesi alla lucentezza del sole del Sud, e la storia del suo grande viaggio.
Dopo siamo entrati in una stanza ricoperta di canne di bambù che ricordava una capanna (anche perchè il pavimento dava l’ effetto della sabbia ) al centro c’ era l ultimo quadro di Gauguin che riassumeva tutta la sua vita e la guida ci ha spiegato che nell’aprile del 1897 Paul Gauguin è tornato da Tahiti da quasi due anni e in quel mese riceve dalla moglie la notizia che la figlia Aline, è morta a Copenaghen, Gauguin è straziato da questa notizia e poco per volta, nei mesi successivi, matura in lui l’idea di togliersi la vita. La malattia e la lontananza pesano in maniera insopportabile. Ma decide che lascerà il mondo dopo avere dipinto il suo capolavoro, un ultimo grande quadro che riassuma il senso del suo viaggio nel mondo e dentro le luci della pittura. Allora inizia ad ordinare a Parigi dei nuovi colori e pennelli e a Tahiti si fa cucire una tela enorme, quattro metri di lunghezza e uno e mezzo di altezza che da quanto era grande dovettero usare tanti tipi di tele cuciti uno con l’ altro questo dipinto si intitola ”Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?,” questa tela l’ hanno portata da Boston fino in Europa ed è un grande privilegio visto che è stata spostata da lì solo 4 volte e 2 per venire in Europa!
Dai grandi dipinti europei si passa alla pittura Americana del XIX secolo, pittura che è anche vera e propria esplorazione di territori sconosciuti, Due pittori soltanto rappresentare questo luogo che sono Edwin Church, il pittore dell’Est e poi Albert Bierstadt, il pittore dell’Ovest.
Altri pittori della mostra sono Mark Rothko per uno dei viaggi nell’interiorità detto Hopper,poi Richard Diebenkorn con gli Ocean Parks, guardando da una finestra alta sul Pacifico, Winslow Homer e il suo viaggio sulle rive dell’Oceano Atlantico, quella stessa costa che anche un pittore come Andrew Wyeth racconterà per tutta la seconda metà del XX secolo oltre a Homer e anche ad Edward Hopper!
Oltre hai dipinti c’ era una miniatura della casa di Monet e anche molti disegni che raffiguravano paesaggi e guardando bene i disegni ho notato che ogni disegno aveva un sostegno sotto attaccato con lo scotch!
Questa mostra mi è piaciuta molto l’ unica cosa che ho trovato che secondo me non andava bene erano le luci dei faretti puntati sui dipinti, è uno dei quadri che più mi ha colpito è stato il quadro della donna fantasma di Edward Hopper del 1952!