articolo e intervista agli spettatori
di Annalisa Massa 4^AS
Il giorno 27 gennaio, Giorno della Memoria, con la scuola siamo andati a vedere uno spettacolo sulla Shoah presso il teatro dell’Educatorio della Provvidenza.
Il titolo è “Signore e Signori, da questa parte per la camera a gas” per la regia di Fabio Zito e Giuseppe Cardascio.
Le classi che hanno partecipato a questo spettacolo erano la 1H, 3As, 4As e 5As e sono state accompagnate dai docenti: Roberta Testa, Dario Colombo, Anna Ciocca, Rosaria Genovese, Pier Carla Richetta e Simone Bertone.
Lo spettacolo presenta alcune Testimonianze scritte dal Lager di Treblinka, proiezioni di fotografie, monologhi originali e letture tratte da i sommersi e i salvati di Primo Levi.
Obiettivo dello spettacolo è tenere viva l’attenzione sulla Shoah attraverso un’ intensa tensione emotiva che fa riflettere. Lo spettacolo è suddiviso in quattro parti, il tema di ognuna espone il dramma della deportazione: l’arrivo con i treni merci, l’impatto con il lager, il diverso modo di vivere la tragedia da parte dell’uomo e della donna, la contrapposizione tra vittima e carnefice, la memoria del campo di concentramento vissuta da una SS e per finire con la tragedia del ricordo dopo la libertà vissuta dai sopravvissuti. Lo spettatore vive fin dall’inizio il sentimento e l’emozione che i testimoni hanno voluto tramandare nel tempo con le loro memorie, attraverso immagini, suoni e parole. Il titolo dell’opera di per sé accompagna già all’ingresso lo spettatore in una realtà cruda ma vera. “Signore e Signori, da questa parte per la camera a gas” è uno spettacolo forte, intenso, ma indispensabile per non dimenticare.”
La Bottega Teatrale
Nasce ufficialmente nel giugno 1995 dall’unione di professionisti che operavano già da anni sul territorio nazionale nel campo della musica, del Teatro di Figura, del Teatro per i Ragazzi e della Prosa in generale.
Da subito ha condotto laboratori teatrali nelle scuole di ogni ordine e grado nelle città e nei paesi di tutto il Piemonte.
Dal 1998 gestisce un laboratorio permanente presso ITIS – Liceo scientifico tecnologico Enzo Ferrari di Torino, i ragazzi che ne fanno parte hanno allestito diversi ed apprezzati spettacoli di Teatro di Figura e di Teatro di Prosa. E’ inserita nel progetto del Comune “ VEDERE E FARE TEATRO”, nelle scuole medie superiori, coordinato dal Teatro Dell’Angolo, oggi TEATRO ON LIVE.
Dal 2002 al 2005 è stata COMPAGNIA CONVENZIONATA con la città di Torino ed ha replicato i suoi spettacoli di Teatro di Prosa e di Teatro di Figura al Teatro Cardinal Massaia, riscuotendo con “Il malato immaginario” un successo clamoroso, risultando fra gli spettacoli più visti dalle scolaresche.
Ha prodotto i seguenti spettacoli di Teatro di Prosa: “I racconti di Sarajevo”, scritto e diretto da Giuseppe Cardascio ed ispirato ai racconti di Ivo Andric; “Arlecchino, servitore di due padroni” di Carlo Goldoni; “Il malato immaginario” di Moliere.
Nel 2000 hainizio ufficialmente il progetto A.F.I. – ISTITUTO DELLE FIGURE ANIMATE- e nel 2002 il progetto triennale LE FIGURE DI SHAKESPEARE, che ha portato alla produzione di spettacoli di Teatro di Figura: “Otello di Shakespeare”, “Macbeth di Shakespeare”, “La tempesta di Shakespeare”, con attori, pupazzi ed ombre.
Dal 2008 organizza “Il Festival Itinerante Europeo di Teatro di Figura, EuroPuppetFestiValsesia” in diversi comuni con il contributo di con il contributo di COMUNITA’ MONTANA VALSESIA, FONDAZIONE CRT, PROVINCIA DI VERCELLI E REGIONE PIEMONTE.
Questo spettacolo è nato per raccontare alcune testimonianze di sopravvissuti dei campi di concentramento e di sterminio. Tutto ciò per non dimenticare quello che gli uomini hanno fatto! In classe abbiamo parlato si questo argomento sia prima di assistere allo spettacolo sia dopo.
A questo proposito una ragazza di 5As, Alice Chevalley, è da poco tornata da un “Viaggio della Memoria” organizzato dal Consiglio Regionale del Piemonte. Ha raccontato a noi ragazzi la sua esperienza: come ha vissuto tutto ciò, come ha reagito a visitare quei luoghi e le sue emozioni. Quando raccontava queste cose le tremava la voce ed era molto emozionata a ripensare a quel suo viaggio nei luoghi della tragedia.
Si è posta una domanda agli allievi che hanno partecipato allo spettacolo ed è la seguente: “Perché ricordare il GIORNO della MEMORIA? Pensi che questo spettacolo sia stato utile a questo scopo?”
RISPOSTE
Vanessa: “Ho trovato particolarmente interessante questo spettacolo teatrale perché mi ha fatto vedere con occhi diversi la storia degli ebrei e ho trovato positivo che mi mostrasse alcuni particolari sull’olocausto, che invece in tv e nei film non sono riuscita a trovare.”
Roberta: “E’ stato molto interessante ascoltare le testimonianze. L’interpretazione è stata ottima e lo spettacolo è stato molto coinvolgente, solo l’ultima parte, dove l’attore leggeva una testimonianza, l’ho trovata un po’ noiosa.”
Arianna: “Ho trovato lo spettacolo interessante. Altrettanto interessante è stato il “gioco”, a livello psicologico , dove ci hanno fatto immedesimare nelle persone deportate nei campi di concentramento. Infine, posso dire che è stato un modo nuovo per ricordare questo giorno. E’ stato un ottimo lavoro.”
Luca: “E’ stato un modo nuovo per capire la situazione ebraica. Secondo me è un buon metodo che non annoia, ma che ci fa capire meglio cosa è successo.”
Federica: “Ho trovato che ricordare il giorno della memoria con uno spettacolo teatrale sia stato molto interessante e soprattutto molto formativo.”
Erika: “Lo spettacolo è stato di gradimento. Ho trovato molto interessante farci rivivere la situazione rigida e angosciosa di Auschwitz. La sceneggiatura è molto realistica ma la recitazione poco naturale.”
Ettore: “Si, molto! Ho preferito di gran lunga ricordare un evento così che con semplici e soliti filmati di rito! Per me è stato un modo innovativo e bello per ricordare. Ho apprezzato molto la sceneggiatura e le storie raccontate, un po’ meno le interpretazioni e la lettura degli attori.”
Gaia: “Penso che ascoltare delle testimonianze reali sai molto diverso da foto e filmati solitamente riproposti. Ho trovato lo spettacolo, seppur molto crudo, utile per il giorno della memoria. L’interpretazione e l’organizzazione dello spettacolo mi hanno particolarmente colpita.”
Giorgia: “L’idea di accoglierci con frasi urlate brutalmente come “in fila per due subito!” e “togliete le giacche” è stato, secondo me, fantastica soprattutto per il tono con cui l’hanno detto. La rappresentazione è risultata, senza alcun dubbio, toccante. Ad un certo punto, io e le ragazze sedute in prima fila siamo saltate in aria al fischio del treno talmente eravamo prese dallo spettacolo. Bravissimi!”
Melania: “Ho trovato lo spettacolo molto diverso dal solito e l’idea di urlarci contro, all’inizio dello spettacolo, per farci capire come venivano trattati gli ebrei è stata molto originale! Ho trovato molto bello il filmato iniziale e anche l’aggiunta dei rumori durante le testimonianze e rendevano tutto ciò più realistico. Gli attori sono stati bravissimi, soprattutto la ragazza! Sono riusciti a trovare un modo originale per coinvolgerci e allo stesso tempo per ricordare e parlare di un argomento così toccante e sconvolgente come la shoah. È stato un bellissimo spettacolo.”
Erica: “Lo spettacolo mi è piaciuto moltissimo ed è stato realizzato molto bene. Si è ricreata un’atmosfera dei campi di concentramento e avevo un’ansia assurda perché mi sembrava quasi che fossi io la protagonista. È stato ben realizzato e rendeva veramente l’idea di cosa passavano quei poveri ebrei. Mi sono piaciute i monologhi delle testimonianze soprattutto quella della ragazza che ha recitato meravigliosamente perché sembrava che avesse vissuto di persona tutte quelle cose terribili.”
Federica: “Ho trovato lo spettacolo interessante. L’idea di farci provare in qualche modo quello che hanno vissuto i deportati facendoci entrare per due in silenzio, senza ridere e guardandoci male, è stata originale! Nonostante non fosse uno spettacolo con scenografia ed effetti scenici particolari come si vede di solito, ad esempio gli spettacoli enormi del Teatro Regio, ci ha trasmesso comunque delle emozioni molto forti.”
Sabrina: “Lo spettacolo che abbiamo visto credo che serva a ricordare davvero ciò che è stato perché, oltre alla bravura degli attori nell’interpretare il ruolo di persone deportate che si sono salvate raccontando i loro terribili ricordi all’interno dei campi di sterminio, hanno utilizzato anche delle foto e dei video i quali hanno alimentato in noi emozioni forti, soprattutto angoscia e rabbia. Quando dovevamo entrare nel teatro un attore si è subito immedesimato nel ruolo di un comandante tedesco, trattandoci come ebrei da mettere in riga. All’interno altri attori ci hanno intimato a togliere le giacche e di sederci sulle sedie. Mi sono venute in mente le camere a gas: tutti in ordine incolonnati che venivano portati nell’anticamera della camera a gas dove vi erano degli appendiabiti. Qui gli ebrei dovevano spogliarsi nudi ed entrare ingenuamente all’interno di questa camera, dove in poco tempo avrebbero trovato la morte. È terribile il solo pensiero di poter provare quell’esperienza.”
Sito “La Bottega Teatrale” : http://www.labottegateatrale.it/