Rubrica di approfondimento sulle donne artiste e le donne nell’arte
a cura di Serena Milano 4^As
Yōko Ono Lennon, nata il 18 febbraio 1933 a Tokio, è una artista e musicista giapponese. Nella sua carriera artistica è stata descritta come “la più famosa artista sconosciuta: tutti conoscono il suo nome ma nessuno sa cosa fa, ancor meglio ella è nota come la vedova del cantante dei Beatles John Lennon, nonché definita dai fans della band l’unica causa del loro scioglimento.
In realtà nonostante la fama negativa che le si attribuisce, non molti sanno che la “bambina dell’oceano” (questo è il significato del suo nome in giapponese kanji) ancor prima del matrimonio con il leggendario Beatle, fu una tra i primi membri del movimento Fluxus, sviluppatosi all’inizio degli anni sessanta come associazione libera di artisti d’avanguardia che si sono cimentati nella sperimentazione artistica, e fu tra i primi artisti ad esplorare l’arte concettuale e le performance artistiche!
In particolare la Onoha operato cercando sempre di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi come la pace e l’amore: “Nessuno di noi potrà mai essere felice” sostiene, “sino a quando tristezza e distruzione non scompariranno dalla faccia della terra”.
Esempio delle sue performance è Cut Piece, durante la quale stava seduta su un palco ed invitava il pubblico a tagliare con delle forbici i vestiti che aveva addosso fino a restare nuda: “Venite a tagliare un pezzo dei miei vestiti, proprio dove volete, un pezzo non più grande di una cartolina, e mandatelo a chi amate. Il mio cuore è la cicatrice del mio spirito”!
Yoko Ono ha diretto anche film sperimentali fra cui No. 4 del ’66, più conosciuto come “Bottoms”, che la Swatch commemorò con la produzione di un orologio in edizione limitata nel ’96. Il film consiste in una serie di inquadrature di natiche umane di soggetti che passeggiano su di una pedana mobile. Lo schermo è suddiviso in quattro parti quasi uguali per mezzo dalla fessura e dalla piega orizzontale dei glutei. La colonna sonora consiste di interviste a coloro che sono stati filmati o hanno collaborato al progetto.
Tuttavia non mancano le critiche negative alla produzione artistica della Ono, nota quella di Brian Sewell, critico d’arte per il giornale londinese London Evening Standard e personaggio televisivo, che disse: “Non ha creato nulla e non ha contribuito a niente, è semplicemente stata un riflesso del suo tempo… Penso che sia una dilettante, una donna molto ricca che sposò qualcuno che aveva del talento ed era la forza trainante dietro i Beatles. Se non fosse stata la vedova di John Lennon, adesso sarebbe stata totalmente dimenticata… Yoko Ono era semplicemente una troia parassita. Avete visto le sue sculture o i suoi quadri? Sono tutti orribili.” ma le sue opere sono state in seguito rivalutate da diversi studiosi e critici d’arte.
Negli ultimi anni infatti ha. ottenuto importanti riconoscimenti e premi, Matthew Teitelbaum, direttore della Galleria d’arte dell’Ontario, ha detto: “Yoko Ono è una delle artiste visuali più originali e ispirate”; Michael Kimmelman, capo-critico d’arte del NewYork Times, ha scritto: “L’arte di Yoko Ono è uno specchio: come la sua opera A Box of Smile, ci riconosciamo nella nostra reazione ad esso; un piccolo stimolo ad un’illuminazione personale, molto Zen”.
Nel 2002 le fu offerta la laurea in Belle Arti dal Bard College; Scott MacDonald, professore ospite del college, disse: “Yoko Ono deve essere ringraziata per le opere che ha fatto, e celebrata per ciò che è venuta a rappresentare, nella storia dei media e in tutto il mondo: coraggio, elasticità, tenacia, indipendenza e soprattutto immaginazione e fiducia nel fatto che la pace e l’amore rimangono la via verso un futuro dell’umanità più luminoso e diverso.” Per completare Wish Tree, la sua installazione al Sculpture Garden del MoMA di New York (luglio 2010) è diventata rapidamente molto popolare: numerosissimi contributi giungono da ogni parte del mondo.